Quale futuro per il mecenatismo musicale?

Sono già oltre 250 gli iscritti al simposio in programma il prossimo 18 ottobre al Conservatorio della Svizzera Italiana

elisa bortoluzzi

Sono più di 250 gli iscritti alla giornata di studio “Sinfonie d’Intenti”, in programma il prossimo 18 ottobre al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano.

Arrivano da molte nazioni europee ed extraeuropee come il Venezuela, la Spagna, la Russia, la Romania, la Francia, oltre che dalla Svizzera e dall’Italia per partecipare al simposio con i protagonisti più significativi della scena filantropica internazionale, in grado di approfondire le strategie e i nuovi paradigmi del mecenatismo musicale contemporaneo.

Il simposio, con la direzione scientifica di Elisa Bortoluzzi Dubach, docente universitaria e consulente di relazioni pubbliche, sponsorizzazioni e fondazioni, approfondirà le tematiche attraverso gli interventi dei maggiori protagonisti della scena filantropica internazionale.

Particolarmente apprezzato è stato il format della giornata di studio, che offre la possibilità concreta di entrare in contatto diretto con un mecenate musicale, oltre a raccogliere nuove idee per trovare fondi, e stabilire un networking reale con personalità di solito irraggiungibili.

Il simposio si pone infatti l’obiettivo d’indagare quali siano le tecniche più efficaci per condurre una relazione di successo con un mecenate musicale e di proporre una nuova riflessione sulle sfide che il sostegno privato, fenomeno in piena espansione, deve affrontare nel mutato contesto contemporaneo.

«In una società civile – ricorda Christoph Brenner, direttore del Conservatorio della Svizzera italiana – in cui il ruolo giocato dai privati è sempre più determinante per la qualità e la vitalità culturale dei nostri territori, il mecenatismo è divenuto una delle fonti di finanziamento più importanti anche in ambito musicale. Ma gli scenari sono sempre mutevoli ed è quindi fondamentale anticipare le sfide che i mecenati e i musicisti dovranno affrontare in un’arena globale sempre più digitale, connessa e competitiva. In quest’ottica, il simposio si pone l’obiettivo di indicare le banche dati a cui ricorrere per ottenere le informazioni necessarie, definire i metodi più efficaci per acquisire le risorse economiche e, soprattutto, prevedere quale sia il futuro del finanziamento privato della musica. Ci chiederemo, per esempio, se il mecenatismo musicale di domani sosterrà ancora progetti oppure se si muoverà verso la copertura di aspetti strutturali più ampi e avvierà modelli organizzativi collaborativi, in una logica di sistema che coinvolga tutti gli stakeholder verso una sostenibilità di lungo periodo».

Il simposio vedrà anche la partecipazione di affermati musicisti del Conservatorio della Svizzera italiana e dell’Orchestra della Svizzera italiana, che eseguiranno brani creati nel corso della storia grazie all’intervento di mecenati. Saranno proprio questi intermezzi musicali a ricordare che sostenere la produzione della musica significa riporre fiducia in una capacità espressiva unica, in grado di allargare l’immaginario e l’orizzonte etico, generando libertà e conoscenza e sollecitando un contagio positivo che consolidi una società aperta e basata sul dialogo e sul rispetto dell’altro.

La giornata di studi è promossa dal Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano, nell’ambito del Master of Advanced Studies in Cultural Management in collaborazione con la Fondazione Fitzcarraldo e Coro Clairière, con il sostegno di Brain Circle Italia e del Corriere degli Italiani, con il supporto di Gioielleria Argenteria Borghi Varese, Hotel Villa Castagnola, Ticino Wine, Caffè Chicco d’Oro e fundraiso.ch, con il patrocinio di proFonds – Associazione mantello delle fondazioni svizzere di pubblica utilità e di Swiss Foundations.

Per informazioni sulla giornata e i suoi protagonisti:
www.conservatorio.ch/simposio
simposio@conservatorio.ch

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Ottobre 2019
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