Raid Usa in Siria contro Al Baghdadi

Il numero uno del califfato si sarebbe fatto esplodere al termine di un breve conflitto a fuoco con le forze speciali statunitensi. In corso accertamenti sul dna

Avarie

“È appena successo qualcosa di molto grande“: poche lettere per un tweet firmato Donald Trump che ha annunciato così al mondo la morte di Al Baghdadi, il teorico dello stato integralista islamico meglio noto come Califfato che da una decina d’anni a questa parte ha preso potere in quello che veniva definito lo “stato islamico“.

Sono in corso verifiche sul dna per avere la certezza e i media americani come il Nyt parlano del blitz andato a buon fine, senza riportare molti altri dettagli.

Il raid sarebbe stato lanciato un raid nel nord della Siria contro il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi che a seguito di un conflitto a fuoco si sarebbe ucciso: secondo le prime informazioni il terrorista, sorpreso all’interno di un compound mentre era in compagnia di alcuni familiari nel nord ovest della Siria, si sarebbe fatto saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo che portava addosso e la detonazione avrebbe ucciso anche due delle mogli di al Baghdadi che erano accanto a lui.

L’operazione, top secret, approvata da Trump una settimana fa è scattata ieri.

Nel primo pomeriggio, ora italiana è arrivata la conferma da parte dello stesso presidente Usa Trump che in un videomessaggio ha spiegato che Al Baghdadi è morto scappando e piangendo cercando di rifugiarsi in un tunnel assieme a tre dei suoi figli, dei bambini, e facendosi saltare in aria con una cintura esplosiva.

I test sul dna dei resti umani hanno confermato l’identità della vittima.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Ottobre 2019
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