Riapre l’hotel Crystal

La struttura è stata acquistata dalla famiglia Ghezzo che dal 2017 gestisce l’Ibis alle Bustecche. “Sta andando benissimo e avere un altro albergo da 43 camere ci farà lavorare ancora meglio”

Generico 2018

In ogni spazio ci sono immagini  con le bellezze della provincia. Nella reception è protagonista Varese vista dalla terrazza di Sacro Monte. Nella sala delle colazioni svetta il monte Rosa con il lago ripreso da Villa Cagnola. Lo stesso panorama di cui parla Stendhal nel suo “Viaggio in Italia” definendolo uno degli scenari più belli che avesse mai incontrato.

Stiamo parlando dell’Ibis hotel alle Bustecche, dietro il campo del Varesello. Sessantaquattro camere, nove appartamentini, quattro sale meeting, una palestra, sauna, piscina e un giardino, oltre a numerosi parcheggi e una colonnina per la ricarica delle auto elettriche.

Ruggero e Grazia Ghezzo lo hanno acquistato circa tre anni fa e dal primo gennaio del 2017 lo gestiscono.

“Il lavoro sta andando benissimo e la nostra valutazione dell’attività è ottima. Nel 2018 abbiamo avuto un tasso di occupabilità dell’82 percento. In estate raggiungiamo il 96-97 percento”.

Ma la notizia forte non è questa, sebbene da sola meriterebbe comunque tutta l’attenzione possibile.

I coniugi Ghezzo hanno acquistato l’immobile dell’hotel Crystal e all’inizio del 2020, dopo sette anni di chiusura, lo storico albergo verrà riaperto. Quarantatre camere, di cui una decina comunicanti per permettere alle famiglie di avere uno spazio comune, una suite e i migliori servizi che un albergo quattro stelle in pieno centro città può offrire.

“Siamo convinti che andrà bene perché ora abbiamo esperienza e faremo sinergia con l’altro albergo. Questo ci permetterà di avere una migliore economia di scala e soprattutto non mandare via clienti come spesso siamo costretti a fare. Oggi non prendiamo mai due gruppi grandi perché ci occuperebbero la gran parte dell’Ibis e non vogliamo scontentare i clienti abituali”.

Quando chiedo a Ruggero Ghezzo se sia veneto, mi guarda male e sorride: “sono veneziano, non scherziamo”. È arrivato a Varese quarantasei anni fa e, dopo vari lavori, nel 1990 ha fondato la Varese costruzioni.

“In tutti questi anni il lavoro è sempre andato benissimo. Anche quando è arrivata la crisi, noi non l’abbiamo sentita e vendevamo le case come niente. Poi nel 2015 le cose hanno iniziato a cambiare anche per noi. È stato allora che ho deciso di differenziare l’attività. Avevo già intrapreso diverse esperienze, ma quella alberghiera mi attirava molto. Ho iniziato a cercare e stavamo per acquistare un hotel a Savona. Poi è capitata l’occasione della struttura alle Bustecche e non ci ho pensato troppo”.

Generico 2018

Come è stato?

«All’inizio abbiamo dovuto investire molto perché l’hotel era ridotto malissimo. La precedente gestione aveva lasciato solo guai. Ristrutturare era la nostra attività. Per la parte manageriale siamo stati fortunati perché abbiamo trovato figure molto preparate che stanno lavorando bene con noi. Oggi abbiamo una ventina di collaboratori».

Che tipo di clientela avete?

«Metà business e metà turistica. Abbiamo clienti che occupano stabilmente delle camere, ma per la stragrande maggioranza, c’è un movimento continuo. Varese è in una bella posizione e sono in tanti dal centro e nord Europa che scelgono la nostra città per fare una sosta andando verso sud. Quando scoprono che questo territorio è bello, in diversi tornano. Poi ci sono turisti che fanno le vacanze qui per una due settimane. Vengono perché questa è una buona base per fare tanti giri. Abbiamo prezzi molto più bassi di Como e Milano, ma non mi aspettavo così tanto turismo e un buon 50 percento di stranieri».

Qual è il vostro punto di forza?

«Gli appartamentini perché le famiglie possono essere più indipendenti. Poi la vicinanza con l’Università e l’ospedale aiuta molto. Per contro soffriamo un po’ la posizione perché siamo lontani da una zona servita da buoni servizi, come ristoranti o luoghi in cui passeggiare. Anche per questo siamo contenti di riaprire il Crystal (nella foto sotto lo stabile) che sarà ovviamente diverso. C’è però da tenere conto che qui abbiamo molto spazio per i bus e così arrivano tanti gruppi. Inoltre non esiste alcun problema di parcheggio e noi cerchiamo di coccolare i clienti con tanti servizi semplici ma molto apprezzati».

L’ex hotel Cristal a Varese

Crede che Varese abbia un potenziale turistico?

«È già così. Ora si vede molto d’estate. Una stagione prolungata però che parte a maggio e finisce a ottobre. Basta muoversi in città per scoprire quante auto con targhe straniere ci sono. Il territorio sta producendo aspetti positivi e c’è una maggiore attenzione al turismo da parte dell’attuale amministrazione. Noi registriamo l’arrivo di tanti stranieri che scelgono la nostra città. Ci sono sempre più gruppi dall’India e dalla Cina. A questo si aggiunge poi tutto il lavoro con le società sportive. Una prova ne è che in questi giorni siamo sempre pieni».

Che hotel sarà il Crystal?

«L’edificio dall’esterno non si presenta bene, ma una volta entrati è molto bello. Stiamo avviando i lavori e prendiamo già le prenotazioni per marzo. È venuta una persona di Booking a fare un sopralluogo per scoprire se l’albergo esista davvero ed è rimasta colpita dalla struttura. Noi confidiamo di aprire a gennaio, ma dipenderà dalla burocrazia. Sarà un quattro stelle con tutti i comfort e con la bellezza di una posizione in pieno centro».

Come vede il rapporto con le piattaforme di prenotazione e promozione?

«Ormai sono irrinunciabili. La parte del leone la fa Booking. Sono stati dei geni. Non hanno una sola camera di albergo e guadagnano cifre pazzesche. Del resto tutto il mondo turistico è lì dentro e funziona benissimo. Certo prendono il 18 percento. Il vero problema non è quello, ma il cambiamento che ci ha costretto a fare. Le recensioni hanno portato miglioramenti nella gestione, ma condizionano troppo. Per questo con Federalberghi Milano stiamo facendo partire un progetto, come una start up, per fare un lavoro legale che porti a querelare le recensioni menzognere o fuori dal rispetto. È molto più di un’idea perché a breve la lanceremo».

E altri come Airbnb?

«Gli albergatori lo vivono con fastidio perché è una reale concorrenza. Poi però rifletto sul perché il turista debba sceglierli. Ormai spesso non hanno nemmeno prezzi così diversi. Non ti offrono niente a parte una camera, da noi invece hai tutti i servizi possibili. Scopriamo che spesso la ragione è quella di voler sentirsi in una dimensione più vicina alla casa e più intima, ma siamo davvero diversi».

Non c’è due senza tre… avete altri progetti di natura alberghiera?

«Certamente. Ci piacerebbe trovare un’altra struttura per allargare ancora di più l’offerta».

In Liguria?

«Ma no! Vogliamo restare a Varese. Qui c’è lavoro e crescerà ancora».

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Ottobre 2019
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