“Settimana Internazionale del Sordo”: bilancio positivo per Varese

Grande soddisfazione per la partecipazione di numerosi cittadini agli eventi proposti in città

Avarie

“Diritti delle Lingue dei Segni per tutti”: questo il titolo dell’edizione appena conclusasi della “Settimana Internazionale del Sordo”, per la prima volta quest’anno svoltasi anche in Lombardia. Un’iniziativa nata nel 1958 a Roma con l’intento di rivendicare la piena inclusione delle persone sorde all’interno della società.

Nonostante la Convenzione ONU del 2006 sui Diritti delle persone con disabilità, adottata e ratificata dall’Italia nel 2009, purtroppo e inspiegabilmente il nostro Paese rimane l’unico in tutta Europa a non aver riconosciuto a livello legislativo la LIS, la Lingua dei Segni Italiana.

Per dimostrare quanto sia importante questo passo ancora da compiere, domenica 28 settembre a Milano circa 4000 persone si sono unite in corteo per chiedere ancora una volta al Governo italiano di garantire finalmente a tutti i sordi gli stessi diritti degli udenti.

Grande solidarietà ha dimostrato anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente a Bologna al Convegno sui diritti delle persone sorde, ribadendo al Presidente Nazionale dell’ENS (Ente Nazionale Sordi) Giuseppe Petrucci la propria disponibilità e il proprio impegno in questa direzione.

Anche Varese ha partecipato attivamente alla Settimana del Sordo: il 22 settembre con visite guidate in LIS a Villa
Panza; e tre giorni dopo, il 25, con un grande appuntamento, “Happy LIS” all’Antico Caffè Bosisio, in piazza Montegrappa. Oltre 150 persone, con magliette verdi della “GMS 2019”, hanno movimentato e colorato il centro della città
attirando non solo gli sguardi ma anche tanti passanti che, pur non essendosi iscritti all’aperitivo, incuriositi da un raduno così silenzioso e divertente, con mani che si alzavano al cielo disegnando segni nell’aria, hanno deciso di unirsi all’insolita
manifestazione.

“Sono molto felice del risultato dell’Happy LIS e delle emozioni che ci ha regalato”, ha commentato Erika Morrone, referente ENS Varese della Settimana del Sordo.
“I miei più sentiti ringraziamenti per il sostegno ricevuto vanno al Sindaco di Varese Davide Galimberti, rappresentato
dall’assessore Roberto Molinari; al direttore del Pio Istituto dei Sordi, Stefano Cattaneo. E al Sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, che ha segnato con noi durante la serata.  (Ricordiamo che, con la delibera n.4 del 10/03/2017, il
suo Comune ha riconosciuto la LIS per la partecipazione delle persone non udenti alla vita collettiva)”.
“Desidero poi ringraziare tutti coloro che mi hanno dato fiducia, da Rosella Ottolini e Cristina Arrigoni (coordinatrici e referenti della Settimana del Sordo della Lombardia), al Presidente dell’ENS Lombardia Renzo Corti. E, naturalmente, i consulenti di comunicazione Alessandro Terranova e Sergio Russo (della “Black Gear Society"), e Marco Raja, organizzatore insieme con Francesca Leonardi Vanolo e Ismael Lopez di Insubria Language Week (ILW).

“Nato come Festival diffuso dedicato a tutte le lingue e ai linguaggi, inclusi quelli non verbali e non visivi e per creare ponti e sinergie nel segno dell’accessibilità, spiega lo stesso Marco Raja, Insubria Language Week ha dedicato nell’arco di questa importantissima settimana 29 eventi in tutto il territorio dell’Insubria. E proprio per i temi di inclusione ed accessibilità, l’aperitivo Happy LIS, è stato un punto cardine del calendario di ILW, un’occasione di vera integrazione tra sordi ed udenti e di apprendimento della LIS attraverso attività divertenti, libero scambio linguistico ed un flashmob in LIS con una canzone tutta da segnare”.

“La parte del leone, continua Erika Morrone, l’hanno fatta tutti i ragazzi di “IntegraLIS”, che hanno coinvolto i numerosi partecipanti: l’interprete LIS Francesca Faroni; la fotografa e consulente grafica Chiara Giroldi; le ragazze dell’accoglienza e responsabili delle conversazioni LIS Angela Bonanno, Letizia Testa, Alessandra De Lillo e Laura Rabuffetti; gli assistenti alla fotografia, cameramen e “tuttofare” Fabio Miali, Christian Ciotti, Daniele Iannello e Luigi Puleio; i docenti LIS, poeti e barzellettieri Mauro Dori e Mauro De Paoli”.

L’Antico Caffè Bosisio, di Riccardo Broggi, è stato il locale varesino più solidale e disponibile ad accogliere questa
insolita proposta, mettendosi in gioco e imparando anche un po’ di LIS e ospitando molte più persone di quelle previste in lista, tra passanti, curiosi e iscritti all’ultima ora.

Ma come è stato possibile intrattenere così tanta gente? Curiosità e sorprese non sono mancate, nel corso della serata:
nastri turchesi, simbolo della sordità nel mondo; spille con il logo “I LOVE LIS”; magliette della GMS; un flash mob LIS
accanto alla fontana di Varese e il forum agli attori di MDS (mai dire sordomuto), Daniele Barbera, Mattia Rossi e al rapper
sordo Francesco Brizio (in arte BRAZZO).

Brazzo, che parla e canta molto bene (ha esordito con la canzone “Sono sordo, mica scemo”), è impegnato a far valere i
diritti delle persone sorde e a promuovere un messaggio di integrazione e solidarietà soprattutto ai ragazzi delle scuole,
incontrandoli e raccontando la sua esperienza. “Perché è proprio a scuola – spiega – che ancora oggi, ai bambini sordi,
non viene garantita assistenza adeguata. Questo è molto pericoloso perché, non riuscendo a raggiungere un buon livello
di comunicazione, il bambino sordo rischia di rimanere isolato.

Non basta ricordarsi una volta all’anno dei diritti dei sordi, scrivere sui giornali e poi dimenticarsene, voltando pagina. Purtroppo noi sordi ci siamo sempre dovuti arrangiare da soli.
Adesso è ora di riconoscere la LIS, per far uscire dalla loro solitudine le persone sorde.” E conclude dichiarandosi molto
soddisfatto e contento di questa bella iniziativa: “è importante che gli udenti conoscano il nostro modo di comunicare e
imparino le basi della Lingua dei Segni, un canale fondamentale per unire due mondi paralleli”.

Chissà se davvero cambierà qualcosa. Certo è stato un segnale forte e importante riscuotere un tale successo proprio a Varese, perché la sordità non resti invisibile agli occhi di nessuno e si comprenda il valore della LIS, una Lingua per tutti quelli che desiderano impararla, senza distinzioni, divieti e costrizione.

«Noi sordi bilingue (che utilizziamo sia il parlato che la LIS) – conclude Erika Morrone – accogliamo tutti e desideriamo integrazione piena senza esclusione, anche tra gli stessi sordi: sordi segnanti, sordi oralisti, sordi con protesi acustiche e sordi con impianto cocleare, poiché chiediamo noi stessi inclusione; lo abbiamo dimostrato creando un evento accessibile a tutti e mettendoci il cuore».
L’augurio più grande perché quello che sembra ancora un sogno, il riconoscimento della Lingua dei Segni, possa presto concretizzarsi.

(a cura di Costanza Guerri)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2019
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