Trecento piantine per far rinascere il Parco Campo dei Fiori

Sabato 2 e domenica 3 novembre la “Società Astronomica Schiaparelli”, insieme ai ragazzi di “Fridays for Future” ,”Ayudh” e “SukyoMahikari”, ha organizzato un evento che vedrà la messa a dimora di molti alberi

Il campo dei fiori dopo l'incendio

Fin dalla fine degli anni Cinquanta il Campo dei Fiori è stato un grande laboratorio per la biodiversità. Tutto ebbe inizio da Salvatore Furia, naturalista, il quale coltivava il sogno di costruire un Osservatorio aperto al pubblico e un grande Giardino Botanico per la biodiversità, atto a promuovere l’amore e il rispetto della Natura, in tutte le sue forme animali e vegetali.

Negli anni Sessanta fu completata la Cittadella di Scienze della Natura, e per tutti questi anni, decine e decine di volontari hanno animato e protetto la montagna, favorendo molteplici attività didattiche, divulgative e di conservazione della biodiversità.
In quest’ottica, nell’area di pertinenza del Parco Comunale della Cittadella, prosegue l’attività di ripiantumazione nelle aree colpite dall’incendio di due anni fa e in quelle degradate dal collasso dell’abetaia.

Il progetto di rimboschimento, sviluppato sulle indicazioni del Parco del Campo dei Fiori, conta ad oggi la messa a dimora di un migliaio di nuove piante. Sabato 2 e domenica 3 novembre la “Società Astronomica Schiaparelli”, unitamente ai ragazzi di “Fridays for Future” ,”Ayudh” e “SukyoMahikari”, ha organizzato un’ulteriore intervento per la messa a dimora di circa 300 piantine.

Se nei precedenti eventi i protagonisti sono stati i ragazzi delle scuole con i progetti di alternanza scuola- lavoro o di scuole di specifica formazione professionale, oggi i nuovi attori sono i ragazzi di alcune associazioni internazionali di volontariato: “Fridays for Future”, il movimento nato a seguito delle proteste portate avanti da Greta Thunberg, ”Ayudh Europe”, un’organizzazione internazionale attiva nel settore giovanile in collaborazione con i progetti Erasmus e UNESCO, “Sukyo-Mahikari” animatrice della Fondazione Cuore Verde per la realizzazione di uno dei più grandi progetti di rimboschimento in corso nell’Africa sub-sahariana dall’Etiopia al Senegal, la Grande Muraglia Verde. Ogni associazione ha la propria storia, i suoi principi fondanti, le proprie peculiarità ma tutte animate dallo stesso obiettivo: essere protagonisti della salvaguardia dell’ambiente in un ambito di solidarietà umana e di crescita culturale.

In tutti è forte la consapevolezza che oggi deve essere fatto tutto il possibile partendo proprio dalla disponibilità personale ad operare secondo le buone pratiche suggerite dal comitato scientifico più autorevole sui cambiamenti climatici: l’IPCC, emanazione dell’Organizzazione Mondiale di Meteorologia e
dell’ONU.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2019
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