Anche i giardini Estensi attendono il ritorno di Silvia Romano, rapita un anno fa
Silvia Costanza Romano, 23 anni, è stata rapita nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 nel sud est del Kenya: un totem a Palazzo Estense la ricordava, ma è "disperso" da un paio di mesi. Ecco cos'è successo
Silvia Romano, 23 anni, è stata rapita un anno fa, nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 nel sud est del Kenya, a Chakama e ancora non si sa nulla di lei: le ultime indagini, in arrivo dai carabinieri del Ros, la vorrebbero sotto sequestro in Somalia, da un gruppo legato ai jihadisti di Al-Shabaab. Ma si tratta di ipotesi e congetture: nulla fa sapere con certezza se la giovane Silvia, originaria di Milano e volontaria per Africa Milele Onlus, associazione che si occupa di progetti di sostegno all’infanzia nel paese africano, sia viva o morta.
Anche in questo triste anniversario, da più parti però resistono le manifestazioni di sostegno per non dimenticare la vicenda: e anche il consiglio comunale di Varese ha votato alcuni mesi fa, all’unanimità, un segno per ricordare la cooperante rapita: un totem, all’entrata di Palazzo Estense. Per tutta l’estate ha campeggiato nel cortile d’onore e ha fatto memoria della tragica vicenda, e del apprensione dei suoi genitori, in eterna attesa di notizie della ragazza.
Poi, intorno ad ottobre, è sparito, senza lasciare traccia. Abbiamo provato a chiedere se è stato tolto con un motivo, e se avevano intenzione di rimetterlo al suo posto: «E’ stato tolto quando sono stati portati via dai giardini Estensi i totem elettronici non più funzionanti – ha spiegato Francesca Stazzi, l’assessore che all’epoca aveva dato mandato di realizzarlo e posizionarlo, in osservanza alle richieste del consiglio – Era “agganciato” alle altre strutture e quindi rimosso insieme a loro. Ma non è stato più riportato al suo posto. Ora è a villa Mirabello, in attesa di trovare un’altra collocazione ai Giardini: ho già dato mandato di ripristinarlo al più presto».
La struttura a memoria della volontaria rapita, che cosi sensibilmente il consiglio comunale aveva votato, e che mani distratte avevano “divelto” tornerà quindi – è una promessa – alla vista dei cittadini, se non in occasione dell’anniversario, si spera a pochi giorni di distanza, cosi da rendere Varese città sensibile a tutto tondo: il ricordo della cooperante era stato infatti richiamato nello scorso consiglio comunale, in occasione della votazione della cittadinanza onoraria di Varese a Liliana Segre, dal promotore dell’iniziativa, il consigliere della Lega Marco Pinti.
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