Il comitato “Salva via Roma” in piazza: “Riqualifichiamo la strada senza abbattere 51 alberi”
Il prossimo 20 novembre il Tar si pronuncerà sul caso degli alberi di via Roma. Tutte le parti in gioco sono in attesa della sentenza, anche se a ben guardare i litiganti sembrano essere divisi innanzitutto da un’idea diversa di città
Nell’odierno dibattito internazionale sugli effetti del cambiamento climatico e sulla Green revolution, il taglio degli alberi di via Roma è ora più che mai un tema di attualità. Oggi in Piazza Libertà a Saronno era presente il banchetto informativo del Comitato “SalvaViaRoma”, che da mesi ormai si batte per difendere le piante di via Roma. Il pomo della discordia è infatti il taglio dei 51 bagolari presenti in quel tratto di strada in occasione della prossima riqualificazione del marciapiede e della pista ciclabile. Quello che certamente è sotto gli occhi di tutti i cittadini è la necessità di metter mano al manto stradale, che ad oggi risulta fortemente deteriorato.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Fagioli, mira ad eliminare le piante e a riqualificare in un’ottica di lungo periodo il marciapiede di via Roma.
Dall’altra parte, il cavallo di battaglia del Comitato SalvaViaRoma è la valenza ecologia di quei Bagolari, che risalgono al secondo dopoguerra. «Eliminare oltre 50 piante sarebbe un danno enorme per l’intera comunità. In una città come Saronno dove più del 70% del territorio comunale è cementificato e il rapporto verde cittadino è veramente basso, gli alberi hanno un valore ornamentale, ma soprattutto ecologico. Rispetto alle piante giovani, alberi così vecchi hanno una consistente capacità di contrastare l’effetto serra tramite l’assorbimento di CO2, oltre a salvaguardare la biodiversità e alla loro capacità di attenuare l’inquinamento acustico» ha commentato oggi Giulia Alliata, uno dei membri dei Comitato di volontari.
Il comune di Saronno appartiene all’agglomerato di Milano ed è parte, insieme a Bergamo e a Brescia, di una delle aree del territorio lombardo con le più elevate densità di emissioni di inquinanti. Nel progetto dell’amministrazione Fagioli per ogni bagolare tagliato verrebbero piantumate da 1 a 3 nuove piante, ma anche su questo il Comitato tende a sottolineare che la capacità di depurare l’aria di un albero decennale di 11 metri è certamente ben diversa rispetto a quella di un giovane albero di 3 o 4 metri; infatti, sostiene il Comitato, rispetto ad un albero del genere dovrebbero essere piantati almeno 6/7 nuovi alberi per avere lo stesso effetto in termini di assorbimento di C02, che viene calcolata in base alla chioma e al tronco.
In relazione alla tesi avanzata dal Comune relativa ai danni al manto stradale che queste piante provocherebbero, la Alliata prosegue: «Gli alberi danneggiano quando non hanno lo spazio per sopravvivere; nel progetto da noi presentato abbiamo mostrato come sia possibile realizzare il marciapiede e la pista ciclabile, lasciando agli alberi lo spazio necessario libero dal cemento per poter avere il giusto ricambio d’aria ed evitare che l’albero danneggi per mancanza di ossigeno il manto stradale. La prova tangibile è la condizione del marciapiede di via Roma, da via Guaragna verso la Piscina comunale, rifatto 15 anni fa e che tutt’oggi è in ottime condizioni».
L’approccio alla vicenda dei 51 Bagolari saronnesi fa certamente riflettere, soprattutto considerando che nella vicina Milano il Comune si è posto l’obiettivo ambizioso di piantare 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030; nel capoluogo lombardo da novembre al prossimo marzo arriveranno oltre 20 mila alberi nuovi.
I membri del comitato concordato sull’urgenza e sulla necessità di riqualificare il manto stradale, ma chiedono che il progetto di riqualificazione tenga conto del valore ambientale, ecologico e ornamentale di 60 alberi ultradecennali.
Mentre quindi tutte le parti coinvolte sono d’accordo sulla necessità di rifare il marciapiede, il pomo della discordia sembra essere in ultima analisi una visione diversa di città. La soluzione forse potrebbe essere quella di mettersi intorno ad un tavolo ed elaborare insieme un progetto che risolva i problemi, tenendo però conto dei valori ambientali ed ecologici, oggi più che mai moderni e attuali.
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