Una comunità intera riunita nel ricordo di Lorenzo Giudici
Messa di san Martino e inaugurazione della sala dell’oratorio dedicata al ragazzo scomparso a 17 anni in un incidente stradale
C’era tutto il paese, anzi tutta la comunità che riunisce Casciago, Barasso e Luvinate alla messa di san Martino e all’inaugurazione della sala dell’oratorio dedicata a Lorenzo Giudici.
Il ricordo del giovane 17enne deceduto a maggio sulla strada che collega Casciago a Luvinate ha lasciato il segno, concreto, non solo nelle menti e nei cuori delle tante persone che erano legate e che volevano bene a Lollo, ma anche in opere concrete realizzate grazie ai tanti che hanno contribuito con il loro lavoro ed economicamente al rifacimento della sala dell’oratorio di Barasso.
Al termine della santa messa che coincide con la festa per il santo Patrono del paese, san Martino, tutti, amici, educatori, parrocchiani, si sono trasferiti nella vicina sala risistemata e resa accogliente grazie alle donazioni raccolte in questi mesi, come richiesto dalla famiglia di Lorenzo, da papà Valentino, mamma Monica e Sara, la sorella più piccola. Insieme alla Comunità Pastorale di Sant’Eusebio hanno voluto lasciare un luogo dove i giovani possano ritrovarsi, condividere spazi e momenti. Un gesto apprezzato anche dal sindaco di Barasso Antonio Braida, presente alla cerimonia.
«È un momento bello ed emozionante – ha detto al termine della messa don Giuseppe Cadonà, coadiutore della Comunità Pastorale e responsabile dei giovani e dell’oratorio, dove Lorenzo era educatore -. Voglio dire dei grazie a chi oggi ha preparato la messa (sull’altare c’era il “Paliotto d’altare” del 1700 restaurato per l’occasione), grazie a chi ha donato per il salone, dall’imbiancatura alla sistemazione del bancone e tutto il resto. Sono qui con noi, non vogliono comparire, ma li ringraziamo per la carità che è stata dimostrata in tanti modi. Il salone sarà un luogo da abitare, da vivere, grazie a chi ha realizzato qualcosa di concreto con le mani, grazie alla famiglia di Lorenzo perché ha condotto con la parrocchia questo lavoro. Vorrei che la comunità crescesse sempre di più, nella fede e nel disegno del Signore».
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