Il Consiglio regionale invita la senatrice Liliana Segre
Lo chiede una mozione urgente approvata questa sera dall’Aula del Consiglio regionale con 66 voti a favore e 3 contrari
Invitare la Senatrice Liliana Segre ad una visita istituzionale presso l’Aula del Consiglio regionale della Lombardia e a un incontro con tutti i Consiglieri regionali per accogliere un suo intervento rivolto al legislatore regionale, in modo da recepire importanti e significativi spunti di riflessione, con l’auspicio che tale visita avvenga in una data vicina al Giorno della Memoria.
Lo chiede una mozione urgente approvata questa sera dall’Aula del Consiglio regionale con 66 voti a favore e 3 contrari (Viviana Beccalossi e i due Consiglieri di Fratelli d’Italia Franco Lucente e Barbara Mazzali), presentata dalla Presidente della Commissione Antimafia Monica Forte (M5Stelle) ed emendata nel dispositivo finale dal Capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi.
Il documento impegna inoltre il Presidente Fontana “a manifestare alla senatrice Liliana Segre la nostra stima, la nostra profonda solidarietà per le ignobili aggressioni di cui è stata oggetto e il nostro profondo rispetto per la sua storia personale che la rende preziosa testimone di una tragedia, l’Olocausto, sul quale non è tollerabile alcun revisionismo, negazionismo o sottovalutazione”.
Respinto invece con 42 voti contrari e 30 a favore un emendamento presentato dal Partito Democratico che impegnava il Consiglio regionale della Lombardia “ad istituire una apposita Commissione speciale ai sensi del comma 2 art.25 del Regolamento generale per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.
“La discussione in Aula e il tenore del confronto e del dibattito hanno segnato questa sera una pagina sicuramente positiva –ha commentato il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi al termine della seduta- e la volontà di ricercare e trovare un punto di incontro e di mediazione al di là delle rispettive posizioni, testimonia come ancora una volta la Lombardia riesce porsi come esempio e riferimento per il Paese, superando contrapposizioni e divisioni che non fanno bene alle istituzioni e alla comunità civile”.
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