Disinformazione, noncuranza, bassa percezione del pericolo: i giovani ad alto rischio Aids
Il primo dicembre si celebra la giornata mondiale contro l'Aids. All'ospedale di Busto ogni mercoledì è possibile effettuare screening per le malattie sessualmente trasmesse in modo gratuito e anonimo
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Domenica 1 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro l’AIDS.
Presso l’Ospedale di Busto Arsizio tutto l’anno è attivo un ambulatorio per l’esecuzione di test di screening per le infezioni sessualmente trasmesse e per l’HIV.
Si trova al piano terra del padiglione Malattie infettive, è aperto tutti i mercoledì (tranne nei giorni che coincidono con un festivo) dalle 14 alle 15.30.
Risponde al numero di telefono 0331.699.869.
L’accesso è diretto (non serve impegnativa medica) e senza appuntamento.
Vengono qui effettuati gratuitamente prelievi di sangue, volti a individuare malattie sessualmente trasmesse, epatiti, HIV.
Uno spazio d’ascolto protetto, dove si può esporre con fiducia dubbi e ansie a un medico infettivologo. L’obiettivo è intercettare quanto prima la malattia, e quanto più rapidamente impostare l’eventuale terapia.
“La Giornata mondiale della lotta all’AIDS veicola un contenuto forte: non dobbiamo abbassare la guardia – afferma il dottor Fabio Franzetti, medico infettivologo attivo in ASST Valle Olona da agosto e proveniente dall’Ospedale di riferimento del Nord Italia per la patologia, il Sacco di Milano -. Oggi disponiamo di nuovi farmaci, che rispetto a quelli del passato presentano effetti collaterali ridottissimi. I pazienti ben gestiti li vediamo solo un paio di volte all’anno, mentre un tempo le visite erano mensili. Possiamo dire che l’infezione da HIV è diventata cronica. Ma è importante anche evidenziare che i risultati si ottengono solo creando consapevolezza e sollecitando prevenzione”.
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Per il dottor Franzetti l’urgenza è mantenere l’attenzione su una malattia di cui si parla sempre meno.
“I giovani, per esempio, rappresentano per noi ancora un ambito di fragilità – riprende -. Disinformazione, noncuranza, ridotta percezione del rischio li rendono più esposti. Noi siamo destinati a seguire sempre più malati, sappiamo che aumenteranno le nuove diagnosi. Oggi in ASST valle Olona abbiamo in cura 1.400 pazienti HIV. Attualmente le segnalazioni per le nuove infezioni da HIV del 2019 sono 20. Stimando un altro paio di casi prima di fine anno e una popolazione della ASST Valle Olona di 431.800 abitanti l’incidenza delle nuove diagnosi è sovrapponibile a quella italiana (ed europea): 5,05/100.000 residenti”.
Ricordiamo infine alle Malattie infettive dell’Ospedale di Busto Arsizio, il malato sieropositivo può contare anche sul supporto settimanale di una psicologa, e sul sostegno mensile di un gruppo di auto-mutuo-aiuto.
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