Inchiesta “Mensa dei poveri”, le reazioni del mondo politico

Le prime reazioni politiche arrivano da Saronno, città natale della ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, agli arresti domiciliari

lara comi

La notizia dei nuovi arresti legati all’inchiesta “Mensa dei poveri”, scattata lo scorso maggio, colpiscono anche il mondo della politica.

Le prime reazioni arrivano da Saronno, città natale della ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, agli arresti domiciliari in base all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Raffaella Mascarino e chiesta dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. Anche nel capoluogo Varese e in tutto il mondo politico si rincorrono dichiarazioni e prese di posizione.

Nel caso di Lara Comi, rilevante sarebbe stata il caso del suo addetto stampa, che avrebbe ricevuto un incarico (legato al ruolo, ricoperto allora da Comi, di europarlamentare) con obbligo di “retrocedere” una parte dei soldi a Forza Italia per coprire le spese della stessa esponente forzista. Oltre a questo,vengono contestati due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società Premium Consulting Srl, da parte di Afol e, in particolare, dal dg Zingale, “dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale”, come riportato negli atti depositati nella tranche principale.

Le reazioni della politica

La privazione della libertà personale è una misura grave che lascia sempre perplessi e causa un grande impatto sulla vita delle persone coinvolte e delle loro famiglie. Le indagini, per quanto é stato reso noto, restituiscono un quadro preoccupante e poco trasparente di commistione tra politica e gruppi di potere locali che promuovono in modo disinvolto l’interesse privato. E sembra che queste abitudini abbiano potuto prosperare a lungo. La tutela della legalità in ambito pubblico è una conquista mai scontata. Confidiamo che la magistratura possa chiarire presto tutte le responsabilità nel rispetto della dignità delle persone. Tocca poi alla politica e ai suoi rappresentanti, ad ogni livello, garantire il massimo impegno perché questi fatti non si ripetano.

Fabio Pizzul e Samuele Astuti, consiglieri regionali PD

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“È stato un fulmine a ciel sereno la notizia dei provvedimenti nei confronti di Lara Comi e Paolo Orrigoni. Sono vicino a loro e alla loro famiglia”


Piero Galparoli, consigliere comunale Forza Italia Varese


La cronaca giudiziaria di oggi è, ancora una volta, sconvolgente per il nostro territorio. Fa una certa impressione pensare al coinvolgimento del candidato sindaco delle scorse elezioni comunali, pensiamo cosa avrebbe potuto significare per la città avere un sindaco arrestato. Ci asteniamo da ogni commento sulla vicenda giudiziaria perché pensiamo che la giustizia debba fare il suo corso, ed auspichiamo anzi che possa essere dimostrata l’estraneità ai fatti contestati da parte di chi è stato coinvolto a Varese, ma le tante confessioni e richieste di patteggiamento dei mesi scorsi hanno oggettivamente svelato un sistema di gestione della cosa pubblica a dir poco inquietante. Inoltre, al di là delle responsabilità penali dei singoli, non abbiamo ancora sentito da parte di Lega e Forza Italia locali quella profonda autocritica che sarebbe quanto mai necessaria. Anche per questi motivi Varese ha fatto bene ha voltare pagina tre anni e mezzo fa, ed è chiaro nell’interesse di tutti che tornare indietro non è più possibile.

Luca Carignola
segretario PD Varese

Luca Conte
capogruppo PD Varese

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Nelle motivazioni dell’arresto sta la cifra della decadenza della politica purtroppo e soprattutto a causa di pochi:”“nonostante la giovane età” ha mostrato “nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti”.
Approfittare di un ruolo pubblico per vantaggi e tornaconti economici personali è quanto di più ha contribuito a rafforzare la convinzione di moltissimi che “tanto siete tutti ladri”, convinzione che è stata l’autentico motore della incapacità ed improvvisazione della attuale classe politica o almeno in larga parte di essa (quello ruba, io sono meglio e fa niente se nella vita non so fare nulla e non ho fatto mai nulla…) .
Personalmente penso che questo sia l’ennesimo schiaffo a chi come me, e siamo in tantissimi, la stragrande maggioranza, la politica la vive come autentica passione e svolge il proprio ruolo con onestà, dignità ed onore. Che sia anche uno schiaffo, forse l’ennesimo, per Saronno?

Francesco Licata, Pd Saronno
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La città si sveglia nuovamente al centro di notizie nazionali purtroppo negative.
Il filone di indagine che aveva condotto ad arresti in provincia di Varese di esponenti di spicco della politica sta proseguendo.
Fino ad ora i partiti politici (su tutti l’ormai decapitata Forza Italia) sono stati in silenzio: per quanto ancora? Non credo sia più tollerabile il mutismo fino ad oggi dimostrato.
Il quadro che emerge dalle indagini, se sarà confermato, è disegnato a tinte fosche e nere per quanto riguarda l’amore e la passione verso il bene comune.

È innegabile che, qualunque cosa accadrà, servirà ricostruire la politica locale attorno al concetto di servire il bene comune con lo scopo di migliorare e non del servirsi del bene comune con visioni di vantaggio privatistico.

Francesco Banfi, consigliere comunale indipendente di Saronno
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Io non so se Lara Comi e gli altri importanti personaggi tratti in arresto siano responsabili di quanto li si accusa. Spero sinceramente di no, spero per loro e per le loro famiglie che riescano a dimostrare la loro innocenza.
L’unica cosa sensata, in questo momento, mi sembra quella di prendere spunto da ciò che è accaduto, e che comunque coinvolge a fondo la nostra città, per chiederci se sia possibile un’altra politica, o se essa, come disse un noto politico della prima repubblica, debba essere per forza di cose “sangue e merda”. Perché, se fosse così, dovremmo rassegnarci a credere che chi emerge nell’ambiente dei partiti politici lo faccia in virtù di una selezione alla rovescia, cioè una selezione che premia nel migliore dei casi i trafficoni, i maneggioni, i furbastri, i cinici da osteria, e nella peggiore gli amorali sostenitori del fine giustificativo di qualsiasi mezzo. Insomma quanto accaduto a Saronno può essere uno stimolo per domandarci quale tipo di politica vogliamo, nella nostra Patria come nella nostra città. E magari come ci comporteremmo noi se fossimo fra coloro che spostano le pedine.
Effettuata la quale operazione, ciascuno decida se scagliare il sasso o tenerlo ben riposto in tasca.

Alfonso Indelicato
Consigliere comunale indipendente eletto a Saronno

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Dopo le 43 misure cautelari emesse nel maggio scorso, questo è l’ennesimo arresto legato all’operazione “Mensa dei Poveri”. La Legge “Spazzacorrotti”, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, sta dimostrando che se gli inquirenti hanno a disposizione degli strumenti validi per indagare vengono scoperchiati i Vasi di Pandora.

La corruzione diffusa è una vera emergenza nel nostro Paese. Molti cercano di distrarre le persone da questo tema per minimizzare fatti gravissimi. Un plauso alle Forze dell’Ordine che finalmente iniziano a disporre di armi efficaci per il contrasto del malaffare

Raffaele Erba, Movimento 5 Stelle Regione Lombardia

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Leggiamo oggi che l’ex parlamentare di Forza Italia, Lara Comi, e l’imprenditore Paolo Orrigoni, titolare della catena di supermercati Tigros ed ex candidato leghista a sindaco di Varese sono stati posti agli arresti domiciliari e che Giuseppe Zingale, ex direttore dell’Agenzia per il lavoro Afo, é finito in carcere.

Sabato 9 novembre, invece, abbiamo letto del tentativo di organizzare un concerto non autorizzato da parte dei giovani del “Collettivo Adespota – Saronno”, evento che ha richiamato un nutrito gruppo di Poliziotti, Digos, Carabinieri e Polizia locale con successivi accerchiamenti, inseguimenti e manganellate, fatti confermati anche da alcuni cittadini che si trovavano a passare. Siamo tutti d’accordo sul fatto che le manifestazioni debbano essere autorizzate, e questa non lo era. Ci sembra però decisamente sproporzionato l’intervento di così tante forze dell’ordine a fronte di un concerto che radunava si e no un centinaio di giovani, per di più in una piazza lontano dal centro, negozi, vetrine, ecc.

Per i fatti riportati dalla stampa stamattina, l’amarezza è grande, ma fa seguito agli arresti già avvenuti questa primavera in casa Forza Italia (Gioacchino Caianiello il più noto, insieme a Fabio Altitonante e Pietro Tatarella) e oltre altre 70 persone indagate a vario titolo. Amarezza derivante, come scrive ora il gip Raffaella Mascarino, già titolare dell’inchiesta di primavera, dal ruolo pubblico “di cui era investita per espressione della volontà popolare al fine di trarre il massimo vantaggio in termini economici e di ampliamento della propria sfera di visibilità”.

Noi restiamo garantisti e aspettiamo che la giustizia faccia il proprio corso, ma invitiamo i cittadini di Saronno a valutare se ci si deve preoccupare di più per un concerto non autorizzato o per gli arresti di oggi e dei tanti altri nei mesi e anni passati nel mondo della politica.

Franco Casali, consigliere comunale Tu@ Saronno


La notizia degli arresti di oggi mi ha molto colpito, i coinvolti sono persone del territorio che conosco bene e da tempo, inoltre con alcuni c’è rapporto di amicizia personale. Per questo ci tengo a testimoniare la mia vicinanza umana a loro e alle loro famiglie. Questi sono episodi drammatici per chi li subisce ma anche per chi sta a loro vicino.
Voglio però fare una considerazione: noi tutti abbiamo letto sui giornali l’inchiesta in questi mesi e la notizia degli arresti di quest’oggi non sembra motivata da fatti nuovi ma da fatti noti da mesi. Dunque non si capisce che cosa abbia determinato la necessità degli arresti di oggi.
Le persone coinvolte non stavano fuggendo, non sono in grado reiterare il reato e inquinare le prove. Un riflessione dunque va fatta: siamo sicuri che l’uso così esteso della carcerazione preventiva sia giusto? Io sono garantista e sono convinto che la carcerazione debba arrivare dopo che ci sono stati i processi e sono state dimostrate le accuse.

Raffaele Cattaneo, Assessore regionale lombardo

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I nuovi arresti di oggi nell’ambito dell’inchiesta “mensa dei poveri” confermano la presenza in Lombardia di una rete che agisce dentro e fuori dalle istituzioni che ha utilizzato la cosa pubblica per garantire carriere personali, arricchimenti e finanziamenti alle filiere politiche e personali. Al di là della prudenza che deve guidarci in attesa dei giudizi, è evidente che siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di uno spregiudicato uso dei rapporti istituzionali che porta le decisioni fuori dalle sedi proprie e le piega ad interessi economici e di potere. Credo che il silenzio del centrodestra lombardo su queste vicende non sia più sostenibile di fronte al ripetersi di questi episodi, soprattutto mentre governa le istituzioni più importanti. Per restituire credibilità alla politica serve dire tutti con nettezza che le istituzioni lavorano per i cittadini e non per gli affari di pochi.

Franco Mirabelli, Vicepresidente del gruppo PD al Senato e Capogruppo PD in Commissione Parlamentare Antimafia

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Pubblicato il 14 Novembre 2019
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