L’orchestra della Lodetex che fa nascere le tende più belle
Nell'area industriale di Sacconago nascono i tessuti per le tende più pregiate del mondo. Il presidente Farhanghi Shakrokh: "I clienti vogliono la qualità"

È il ritmico rumore dei telai a riecheggiare nel capannone. Ce ne sono più di 40, uno dietro l’altro. Ogni telaio ha il suo spartito e la musica che ne esce è fatta di fili intrecciati, trame e disegni: uno diverso dall’altro e uno più bello dell’altro. Perchè alla Lodetex di Busto Arsizio non si producono tessuti come gli altri. In questo grosso stabilimento bianco della zona industriale di Sacconago entrano rocchetti di filo ed escono stoffe pregiate, che diventeranno le tende più belle di mezzo mondo.
Ci lavorano 40 persone, ma le presenze in fabbrica per un giorno sono più che raddoppiate e l’età media si è più che dimezzata: la Lodetex ha infatti aperto le sue porte a due classi di terza media delle scuole Bossi di Busto Arsizio in occasione dei PMI DAY. Ad accoglierli e ad accompagnarli in questo viaggio tra colori e ricami il responsabile commerciale Davide Bonsignore e il presidente dell’azienda, Farhanghi Shakrokh. Un nome, il suo, non esattamente della tradizione industriale bustocca ma che si è legato strettamente alla storia della città fin dagli anni ’70, quando dopo una laurea in ingegneria al Politecnico è arrivato in azienda e poi ne ha preso il controllo. E oggi la Lodetex continua a produrre con uno spirito familiare -in azienda lavorano infatti entrambi i figli di Farhanghi, Nicola e Luca- ma uno sguardo da multinazionale.
«Il 90% della nostra produzione va all’estero -spiega Davide Bonsignore- e sono prodotti pensati per lavorazioni di alta gamma, anche molto piccole». Nel tempo le richieste del mercato sono infatti radicalmente cambiate e se questa azienda continua a veleggiare con il vento in poppa il merito è sempre quello di averle capite, anticipate e seguite. «Noi riceviamo richieste anche per soli 30 metri di tessuto -racconta Farhanghi Shakrokh- e le accettiamo». In questo «se rimani in certi range il cliente non è interessato al prezzo, lui vuole la qualità» ma oggi bisogna tenere presente che «i clienti sono molto cambiati rispetto al passato: non ci sono più i grossisti o i tappezzieri e devi cercare sempre nuove soluzioni e nuovi prodotti».
Una cosa che la Lodetex fa e continua a fare. Quando nel 2008 la grande crisi colpì la risposta dell’azienda fu quella di investire aggiungendo alla storica tessitura anche la tintoria e il reparto del finissaggio dei tessuti. Una decisione che ha permesso all’azienda di superare la tempesta e continuare a navigare.
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