Lunedì il consiglio comunale voterà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

La senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, ha dichiarato di essere destinataria di circa 200 messaggi al giorno che incitano all'odio razziale attraverso la Rete

liliana segre apertura

Lunedì sera il consiglio comunale di Varese voterà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.  La senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, dove venne deportata insieme al padre, ucciso subito dopo il loro arrivo, ha dichiarato di essere destinataria di circa 200 messaggi  al giorno che incitano all’odio razziale attraverso la Rete.

In tutta Europa e in particolare in Italia c’è un ritorno dell’antisemitismo e del razzismo. Una evidenza così forte che la stessa Segre, che ha provato sulla sua pelle l’odio seminato dal fascismo italiano, ha presentato un disegno di legge per l’istituzione di una commissione bicamerale di indirizzo e controllo dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo.

La proposta del consiglio comunale di Varese ha una doppia valenza perché Liliana Segre venne catturata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, l’8 dicembre del 1943  mentre insieme al padre cercava di attraversare il confine svizzero. Aveva 13 anni (foto sopra) quando conobbe il carcere, prima quello di Varese, poi Como e infine San Vittore a Milano. Il 30 gennaio del 1944 fu formato il convoglio che doveva trasportarla ad Auschwitz: partenza da Milano, con tappa a Verona per caricare altri ebrei provenienti dall’Italia centrale. Con lei viaggiarono 36 bambini e 158 anziani nati prima del 1885. La più giovane si chiamava Fiorella Calò, nata l’8 settembre del 1943, la più anziana Esmeralda Dina di 87 anni. Di quel convoglio, secondo i documenti conservati nel museo di Auschwitz, solo 97 uomini e 31 donne superarono la selezione per le camere a gas.

A Liliana Segre venne tatuato sul braccio il numero di matricola 75190. Nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, perse il padre e i nonni paterni. Fu liberata a Ravensbruk il 30 aprile del 1945, dopo aver fatto la marcia della morte insieme ad altre 56 mila persone sfinite dalla fame, dalla violenza subita, dalla fatica e dalla paura. L’ultimo vigliacco tentativo nazista per nascondere al mondo l’orrore dei campi di sterminio

 

“Liliana Segre sia nominata cittadina onoraria di Varese”

 

Anche i Giovani Democratici di Varese presenzieranno  in consiglio comunale lunedì  4 novembre per manifestare il loro supporto all’iniziativa di conferimento della cittadinanza onoraria. «Crediamo che la senatrice Segre sia portatrice di valori che dovrebbero essere fondanti per una comunità come quella della nostra Città. Liliana Segre rappresenta la resistenza dello Spirito dell’Umanità contro la barbarie assoluta che ha vissuto sulla propria pelle, e che ha ancora tatuata sull’avambraccio. Appoggiamo senza riserve l’iniziativa parlamentare della senatrice Segre per la costituzione di una commissione contro l’odio e l’intolleranza, che sono i nemici per antonomasia dei nostri valori democratici e inclusivi. Ci auguriamo che la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria venga appoggiata dall’intero Consiglio Comunale, per dimostrare che Varese è unita contro l’odio, intolleranza e l’antisemitismo, vogliamo che Varese sia sempre e per sempre una città aperta e libera da ogni forma di discriminazione. Pertanto invitiamo tutti i giovani varesini che hanno a cuore la lotta contro le discriminazioni in difesa dei valori Costituzionali a partecipare alla seduta del consiglio comunale di Lunedì».

Anche L’Anpi provinciale sarà presente lunedì sera a Palazzo Estense che commenta così: «È a tutti noi nota la quantomeno ambigua posizione assunta in Parlamento da parte dei gruppi politici di destra su un tema rilevante – purtroppo di attualità – come quello dell’antisemitismo e più in generale del razzismo. La loro astensione sulla proposta di istituire una Commissione parlamentare significa che una grossa parte della politica italiana evita di esprimersi su temi come il controllo di preoccupanti fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza contro persone e gruppi individuati sulla base dei più disparati e pretestuosi motivi come “diversi”. Il peso morale che attribuiamo alla questione e la stretta attinenza storico-geografica della vicenda che ha coinvolto Liliana Segre al territorio di Varese, sede nel 1943-54 di una aspra guerra di confine per catturare-salvare perseguitati razziali, politici e prigionieri di guerra, ci induce a garantire una nostra ampia partecipazioni che testimoni che quella battaglia non è stata dimenticata e rivive nell’attenzione e nell’impegno del presente».

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Pubblicato il 03 Novembre 2019
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