Dietro a un decollo a Malpensa c’è il lavoro di decine di persone
Airport Handling, principale operatore di servizi di terra nei due aeroporti di Milano, ha "aperto le porte" per la prima volta ai ragazzi delle scuole. Portandoli alla scoperta del lavoro a Malpensa
Il mondo dell’aviazione civile e dell’aeroporto ha un suo linguaggio tutto particolare. Fatto di sigle univoche valide per tutto il mondo (a partire dalle sigle degli scali, Malpensa è Mxp) e di espressioni internazionali.
Come il “turnaround“, il tempo di sosta a terra necessario per le operazioni comprese tra un atterraggio e il decollo successivo.
È in questa fase che opera Airport Handling, principale operatore di servizi di terra negli scali di Milano Linate e Milano Malpensa. La società è nata nel 2014 dall’ex Sea Handling, un tempo parte del gruppo Sea, gestore degli aeroporti milanesi: oggi è controllata dal gruppo internazionale Dnata (che serve 265 compagnie nel mondo).
Per la prima volta AH ha aperto le porte di Malpensa ai ragazzi e alle ragazze di una scuola, in occasione di PmiDay, l’iniziativa dell’Unione Industriali di Varese che accosta i più giovani al mondo dell’impresa.
Una visita speciale: prima i ragazzi hanno scoperto le attività di Airport Handling con il responsabile risorse umane Gian Carlo Grassini, il direttore commerciale Maria Rosaria Pisano e il training manager Cristina Giovannelli, scoprendo le diverse figure che “ruotano” intorno ad un volo, come il “ramp manager”, il responsabile della squadra che lavora sul piazzale:
Subito dopo, in tarda mattinata, la visita in “area sterile” (oltre i controlli di frontiera) per vedere dal vivo il lavoro che sta dietro a un singolo volo. Un volo – anche questo speciale – visto che si trattava di un Malpensa-Dubai di Emirates effettuato con A380, l’aereo più grande del mondo, capace di imbarcare 500 passeggeri: dopo l’atterraggio del precedente volo da New York, il turnaround doveva essere effettuato in 100 minuti, poco più di un’ora e mezza. Quante persone servono per un volo del genere? «Dodici persone ai banchi del check in, quattro ai gate, sette più il ramp manager alla “rampa” (servizi sul piazzale), una ventina per assicurare le pulizie a bordo».
Dopo aver visto l’organizzazione ai gate, i ragazzi e le ragazze sono scesi sul piazzale, per la foto con il “gigante dell’aria” di Emirates.
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