Il maltempo preoccupa gli agricoltori: “Rispettiamo la natura, non il calendario”
Confagricoltura Lombardia chiede di spostare il termine del 1° dicembre per quanto riguarda la sospensione degli spandimenti.

Confagricoltura Lombardia esprime grande preoccupazione per i gravi danni causati dalla violenta ondata di maltempo che ha investito anche la nostra regione negli ultimi giorni. «Ai danni diretti provocati dalle continue piogge, specie nelle aree più fragili della Lombardia, con frane, smottamenti, allagamenti che hanno interessato territori in cui alcune produzioni sono ancora da raccogliere, come nel caso di mais, soia, riso – spiega Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia -, si aggiungono grandi problemi dovuti alle mancate o ritardate semine dei cereali autunno vernini, erba medica e cover da utilizzare come sovescio».
Oltre a questo il prossimo 1° dicembre si dovranno sospendere obbligatoriamente per 62 giorni gli spandimenti di reflui zootecnici e digestati, con gravi ripercussioni sulla capacità di stoccaggio delle aziende zootecniche. Infine, in queste condizioni secondo gli agricoltori non sono rispettabili i termini di semina previsti per i cereali autunno vernini biologici.
“Gli agricoltori sono da sempre abituati a lavorare tenendo conto delle condizioni climatiche e ad assecondare i cicli delle stagioni, come i periodi di siccità o di grandi piogge. Proprio per questo, tuttavia, anche il legislatore deve comprendere che è impossibile, oggi più che mai, imporre date e scadenze alla natura. In questi giorni -dice ancora il presidente di Confagricoltura Lombardia– le aziende non possono effettuare spandimenti, pena gravi danni ai terreni anche sul fronte dell’inquinamento. Spostando in avanti il termine del 1° dicembre si potrebbero effettuare in modo corretto le operazioni di spandimento: per questo motivo sarebbe auspicabile ritornare a permettere gli spandimenti, sotto il controllo della Regione, in base alle condizioni climatiche. In questa fase così difficile chiediamo aiuto ai rappresentanti istituzionali, all’assessore regionale Fabio Rolfi, che ben conosce la vocazione zootecnica della Lombardia, ai ministri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, Sergio Costa e Teresa Bellanova che peraltro stiamo contattando, perché comprendano i motivi della nostra richiesta, connotata da forti motivazioni ambientali».
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