Reato d’opinione, Fratelli d’Italia rivendica la libertà di pensiero
Esponenti nazionali e locali del partito di destra hanno dialogato con esponenti del mondo della giustizia e dei media sul tema della limitazione della libera espressione del pensiero
Si è tenuto nel pomeriggio di sabato 23, in sala Tramogge ai Molini Marzoli, il convegno dal titolo “La mia idea non si processa” organizzato da Fratelli d’Italia e volto a chiarire ciò che concerne il reato d’opinione in politica e non solo.
Nell’incontro, aperto dal coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Checco Lattuada e moderato dal giornalista Fabrizio Provera, sono intervenuti l’onorevole Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia, il dott. Giuseppe Battarino, magistrato presso il Tribunale di Varese, l’avv. Fausto Moscatelli, del foro di Busto Arsizio e Matteo Inzaghi, direttore di Rete 55.
«Siamo di idee semplici, basate sull’ordine naturale delle cose. Da moderni e popolari rivendichiamo la libertà di pensiero» ha sintetizzato Lattuada nel discorso d’apertura, ricordando una destra attiva nel raccogliere le firme per far eleggere il presidente della Repubblica dal popolo.
Sono entrati nel vivo della discussione l’avvocato Andrea Pellicini, presidente provinciale di Fratelli d’Italia e Andrea Tomasini del circolo di Busto Arsizio che ha evidenziato la particolare attenzione al tema per cui gli esponenti si sono sempre battuti, poiché «un conto è protestare e manifestare il proprio dissenso, un altro è scendere ad atti spregevoli; dialettica e retorica sono fondamenti e valori che devono essere tutelati al di là di qualsiasi genere, colore e religione» e ha continuato «dobbiamo andare contro quel nulla che avanza emblematizzato da talk show televisivi, dagli insulti sui social, ma anche dall’omologazione che attuiamo con l’abbigliamento, le automobili e così via».
«Si tratta di una debolezza a cui deve abbassarsi chi non ha strumenti dialettici per controbattere in un’epoca, quella odierna, della rete e del web, che complica ancor di più le cose» ha sottolineato l’onorevole Paola Frassinetti, la cui critica si è volta anche alle procedure burocratiche che vanno a limitare la libertà di pensiero, tema per cui sta combattendo nella sua attività da parlamentare.
Ha riportato la sentenza 9/1965, l’articolo 1 e 2 della Costituzione, l’art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo secondo cui ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione, l’avvocato Fausto Moscatelli, facendo notare però che a livello europeo esiste una pioggia di limitazioni incontrollabili: «È giusto che ci siano dei limiti, ma ce li ritroviamo tutti addosso; ad esempio noi avvocati durante i processi».
La riflessione ha poi toccato anche la legge Mancino, specificazione di quanto previsto dalla legge Scelba e l’avvocato Moscatelli ha chiosato: «I giudici sono persone che giudicano persone, che a loro volta vengono difese da persone e infangate da altre persone» per cui si tratta di una concatenazione in cui gli avvocati «devono rimediare le forzature e i limiti della legge; finché le leggi non cambiano ci troviamo a doverle manipolare, fin dove è possibile».
E a proposito di differenze, il magistrato Giuseppe Battarino ha tenuto a far riflettere su quanto la Repubblica negli ultimi 40 anni abbia fatto dei passi in avanti facendoci evolvere: «non si parlava di sottili differenze; io e l’onorevole Frassinetti camminavamo proprio su strade opposte»; ha poi concluso dichiarando l’assenza dei reati d’opinione, intesa come espressione di qualcosa che può essere discusso, bensì l’esistenza di lesioni o messe in pericolo di qualcosa di giuridico che stabilisce solamente la Costituzione. Dal punto di vista giornalistico, invece, ha portato il suo contributo e la sua testimonianza Matteo Inzaghi, rappresentante di «un giornalismo locale privo delle patologie del giornalismo nazionale e con dei giudici che coincidono con gli utenti», «il giornalista deve verificare, andare sul luogo e scrivere la verità, al contempo l’Ordine dei Giornalisti dovrebbe accompagnare e difendere coloro che con impegno svolgono l’attività giornalistica, differente e lontana da quella realtà ermetica proposta dai talk show televisivi».
Presenti all’evento anche il sindaco Emanuele Antonelli il cui plauso è andato a tutti coloro che sono intervenuti e hanno organizzato l’incontro: l’ex primo cittadino di Solbiate Olona, Luigi Melis, Francesco Attolini, Mariella Meucci, Salvatore Marino e volti storici della destra del Varesotto come il consigliere provinciale e del comune di Gallarate Giuseppe De Bernardi Martignoni e l’intramontabile Ninetto Pellegatta.
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