Ex Borri, 2.745 firme per il Parco della Genesi
È stata depositata in Comune la proposta di rifacimento della zona dietro all’ex calzaturificio Borri (in via Biancardi) oggi parcheggio riservato ai dipendenti comunali

Corredata da 103 moduli firme, è stata depositata nella giornata di mercoledì 18 dicembre presso l’ufficio protocollo del comune di Busto, la mozione denominata “percorso di progettazione partecipata del Parco della Genesi” mossa dall’omonimo Comitato e firmata da un totale di 2.745 cittadini, residenti nella zona dell’ex calzaturificio Borri, ma anche nei più distanti quartieri di Madonna Regina, Sant’Edoardo e Beata Giuliana.
Si tratta del desiderio dei cittadini di una riqualificazione dell’area che si affaccia su via Biancardi, a lato del nuovo supermercato (la Coop di viale Duca D’Aosta) ed oggi sfruttata dall’amministrazione come parcheggio per i dipendenti comunali; un desiderio tanto acceso da raccogliere in poco meno di due mesi – tra ottobre e dicembre – più di 2.000 firme, rispettando così il vincolo, di tale minima partecipazione, posto dall’articolo 33 del vigente statuto del comune di Busto Arsizio per muovere una proposta.
Vitaliano Caimi, presidente del Comitato Parco della Genesi ha sottolineato la grande partecipazione riscontrata in poco tempo da parte dei cittadini: «Il successo che ha avuto l’iniziativa è dovuto innanzitutto alla rete che siamo stati capaci di creare e in secondo luogo al bisogno sentito di avere spazi verdi in città; se fossimo andati avanti un paio di mesi saremmo arrivati a cifre come 10.000 firme».
Con l’obiettivo di segnalare all’amministrazione “un bisogno diffuso”, la richiesta «non ha niente a che fare con le logiche del bilancio partecipativo e non ha a che fare con la cultura e le logiche dei primi anni ‘90» ha precisato Caimi auspicando, a nome di tutti, che la proposta venga accolta.
Il piano di recupero prevede che tutta l’area venga gestita dall’amministrazione comunale, che «per quasi 20 anni ha privilegiato gli immobili rispetto alla valorizzazione del verde» inoltre, «oggi siamo in presenza di un portatore d’interesse in conflitto con l’amministrazione, noi invece non abbiamo interessi economici» ha aggiunto Caimi, riferendosi a Coop ed evidenziando la motivazione delle lungaggini che fanno d’ostacolo al rilancio dell’ex Borri: «L’amministrazione non ha i soldi per sostenere il progetto nei prossimi anni, per questo aspetta un privato con un progetto economico-finanziario sostenibile e fino a quel punto non si farà niente».
Ecco perché, a detta del presidente del Comitato, per anni non sarebbero servite le proteste dei cittadini, spettatori di un’area lasciata al degrado. «Noi diciamo basta. Non è tollerabile che un’area di quella natura sia sfruttata come parcheggio dall’amministrazione comunale» e alla domanda di un cittadino “La giunta è obbligata a dare un riscontro?”. Caimi ha concluso: «Anche non prendere una decisione è una decisione; che sia un provvedimento sindacale o una delibera di giunta, noi attendiamo stando a disposizione dell’amministrazione».
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