Gli studenti di oggi? Fanno tanto surf e poco sub
All'Ite Tosi, Indire ha organizzato due giornate di studio sulle "avanguardie educative" per innovare la didattica. La ricetta del professor Luca Piergiovanni
Due giorni di studio e riflessioni sulle avanguardie educative. L’appuntamento per oltre cento docenti del territorio e di fuori provincia si è svolto all’Ite Tosi di Busto, ospiti della dirigente Amanda Ferrario.
L’incontro rientra tra gli eventi organizzati da Indire nell’ambito del Progetto “Processi di innovazione organizzativa e metodologica – Avanguardie educative, finalizzati alla promozione dell’operato del movimento e alla diffusione sul territorio delle idee innovative di trasformazione del modello educativo.
Assente il dirigente dell’istituto Majorana di Brindisi Giuliano, ex sottosegretario all’Istruzione, a tenere la relazione della prima giornata di lavori sono stati il professor Luca Solenni del programma manager Ashoka Italia e il professor Luca Piergiovanni uno dei primi, in Italia, ad adottare le tecnologie nella sua classe di italiano, dagli audiolibri, alle lezioni su snapchat, agli approfondimenti su Instagram e Twitter: « I risultati dell’Ocse sono impietosi ma non possiamo colpevolizzare le tecnologie – commenta Piergiovanni – occorre lavorare perché queste tecniche e le app didattiche vengano utilizzate in “modo nascosto”, cioè in modo naturale come se fossero i vecchi libri. Si parla di ozio creativo, infatti, per indicare che, comunque, sono strumenti che sollecitano le competenze dei ragazzi. Bisogna, però, ritornare a fare un poi i “sub” nella cultura mentre oggi si fa solo surf. Sollecitare lo studio approfondito, critico, analitico e ci sono tante app che vengono in aiuto a una didattica che punti, sì, alle competenze, tutelando le conoscenze. Si dice che i ragazzi oggi non leggano e abbiano un lessico molto scarno. Eppure, gli studi hanno dimostrato che i giovani non hanno mai letto così tanto come oggi. Ma è una lettura, veloce, superficiale, senza riflessione. Bisogna partire dal web per rafforzare le competenze di base e arrivare a saper leggere e comprendere il testo».
La seconda giornata di lavoro è stata strutturata in laboratori per affrontare le diverse tecniche educative, percorsi di innovazione che oggi si moltiplicano creando alternative tra cui può diventare difficile districarsi, soprattutto per chi ha costruito la sua professionalità su una didattica legata alle conoscenze.
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