Insulti all’avvocato che difende la ragazza dell’acido, la censura della Camera Penale

Il fatto è avvenuto al termine dell'udienza preliminare del processo alla 38enne legnanese che ha sfregiato con l'acido il suo ex. Il consiglio direttivo:"Mai dimenticare la libertà e il diritto di difesa"

Ieri mattina (giovedì) in Tribunale a Busto Arsizio si è assistito ad un’aggressione verbale nei confronti dell’avvocato Cannalire da parte dei parenti di Giuseppe Morgante, il 30enne sfigurato dall’acido gettatole addosso dalla sua ex.

L’avvocato è stato apostrofato in malo modo per il solo fatto di essere il difensore della donna che ha aggredito il loro parente, tutto a favore degli obiettivi degli smartphone dei giornalisti. Oggi il consiglio direttivo della Camera Penale di Busto Arsizio stigmatizza il fatto con una nota che riportiamo di seguito.

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Busto Arsizio, in riferimento a quanto accaduto al termine dell’udienza preliminare tenutasi ieri mattina (giovedì) avanti al GUP, Dott.ssa Piera Bossi, esprime piena solidarietà al Collega Avv. Sandro Cannalire, ingiustamente offeso dai parenti della persona offesa, per aver svolto il proprio ruolo di difensore della persona imputata.

Troppo spesso l’opinione pubblica sembra dimenticare che l’avvocato esercita le proprie funzioni non solo nell’interesse delle parti assistite, ma anche dei terzi e della collettività, a difesa del rispetto dei principi del giusto processo, stabiliti e garantiti dalla nostra Carta Costituzionale.

Il nostro ruolo ci impone di assistere persone presunte colpevoli tutelandone i diritti senza, tuttavia, che ciò possa essere confuso con la difesa del reato in sé. La difesa tecnica nel processo penale è principio di diritto espresso dalla
Costituzione, cardine di un giusto Stato di diritto e risponde all’esigenza che chiunque venga coinvolto in un procedimento penale, sia giudicato con terzietà e con il rispetto di tutte le garanzie di difesa.

La libertà di difesa e il diritto di difendere sono principi che dovrebbero essere fatti propri e mai dimenticati da tutte le parti coinvolte nel procedimento penale, compresa la persona offesa. E’ sconfortante constatare come si continui a confondere il ruolo dell’avvocato difensore con quello di difensore del reato commesso dalla persona difesa.

Quest’ennesimo episodio di violenza verbale rende oltremodo necessario stigmatizzare e denunciare quanto accaduto questa mattina, pur senza voler sminuire la sofferenza delle vittime del reato, nell’augurio che quanto occorso non debba più ripetersi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2019
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