Il museo Morandini apre le porte ai varesini
In attesa del suo completamento ufficiale, che avverrà entro maggio 2020, il museo dell’artista varesino Marcello Morandini, organizza a dicembre porte aperte e visite guidate. Da vedere

L’occasione per scoprirlo è stata la presentazione del prestigioso catalogo ragionato delle opere di Marcello Morandini, edito da un vero mito dell’editoria d’arte, Skira Editore: un importantissimo traguardo per ogni artista contemporaneo.
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Ma quella di oggi era innanzitutto la presentazione alla città del museo Morandini e della sede della fondazione Morandini, in via del Cairo 41 a Varese.
Uno splendido spazio, ricavato in una villa dei primi novecento in pieno centro, che farà da museo dedicato al grande artista, designer e architetto. Ma non solo: sarà anche il suo studio e archivio personale, nonchè luogo espositivo per tutta l’arte contemporanea internazionale che segue lo stile “costruttivo” di Morandini.

UN GIOIELLO DI ARTE CONTEMPORANEA IN UNA VILLA DEI PRIMI NOVECENTO: SARA’ PRONTO A MAGGIO 2020
Della sede, sono complete due parti: il seminterrato, che ora ospita alcune delle più famose opere di Marcello Morandini, ma che poi sarà dedicato alle temporanee di arte internazionale e l’ammezzato, che sarà uno dei due piani dedicati più strettamente alla permanente dell’artista, nato a Mantova ma residente a Varese da quando era bambino, che dalla città giardino è diventato famoso in tutto il mondo per le sue sculture optical in bianco e nero e per i suoi pezzi di design dalle geometrie sempre attuali.
All’appello mancano ancora due piani, il primo piano e la “torretta”, che ospiteranno l’archivio personale e della fondazione Marcello Morandini, nonchè il suo studio. E manca anche un ascensore, che renderà accessibile a tutti gli spazi espositivi, e che verrà realizzato in cristallo secondo le linee “Morandiniane” cosi da farlo diventare simile a una grande scultura dell’artista.
Questi lavori saranno il fulcro dell’attività della fondazione fino ad aprile-maggio, momento in cui verranno definitivamente riaperte alla cittadinanza le porte di via del Cairo 41.
UNA SERIE DI OPEN DAY E VISITE GUIDATE A DICEMBRE PER SCOPRIRE IL PROSSIMO MUSEO-GIOIELLO DI ARTE CONTEMPORANEA VARESINO
La parte già realizzata della Fondazione, già bellissima da vedere, può però essere eccezionalmente visitata nel mese di dicembre: prima di ricominciare i lavori, infatti, la Fondazione e l’artista hanno deciso di dare un’occasione speciale ai varesini: per vedere “cosa sta succedendo di bello” in quella sede.
Per questo, hanno organizzato in tre giorni – domenica 15 dicembre, domenica 22 dicembre e lunedì 23 dicembre, dalle 10 alle 18 – altrettanti Open day della struttura: l’ingresso è gratuito, ma regolato, proprio perchè parte della fondazione è ancora “in fieri”.
Se si vuole non solo vedere, ma anche capirne di più, sono state previste inoltre delle visite guidate: in orari che vanno dalle 10 alle 16, saranno da giovedì 12 a sabato 14 e da giovedì 19 a sabato 21 dicembre.
Anche in questo caso, la prenotazione è obbligatoria: info@fondazionemarcellomorandini.com oppure 0332.261024 – 1610525
IL SINDACO E L’EDITORE OSPITI DELLA PRIMA PRESENTAZIONE AL MUSEO
Alla prima presentazione ufficiale, quella del catalogo ragionato Skira di tutte le opere di Marcello Morandini, c’era una folta rappresentanza di amici, esperti, giornalisti, oltre alle proprietarie della villa dove ora è ospitato il museo e la fondazione.

Con loro, anche il sindaco Davide Galimberti e, in una conversazione moderata dalla giornalista Nicoletta Romano, anche il presidente di Skira Massimo Vitta Zelman.
«La città è grata a Marcello Morandini – ha detto il sindaco Galimberti – Un luogo come come questo infatti non è confinato nel territorio comunale ma aiuterà la cultura del nostro paese».
«Noi ora siamo in questa fondazione, che prima di tutto era una casa, villa Zanotti – ha sottolineato Morandini – Le proprietarie sono qui con noi, e voglio ringraziarle: si sono convinte a cedermela solo quando hanno saputo che sarebbe diventato un museo. Si sono rivelate generose e amanti della cultura e dell’arte. Grazie anche all’architetto Corrado Tagliabue che l’ha progettato con sensibilità e rispetto per la costruzione originaria. Infine condivido l’onore con mia moglie, che mi ha aiutato moltissimo e quest’anno è stata fantastica».
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