Openjobmetis, difesa e tiro a segno: Roma travolta a Masnago
Grande prova della squadra di Caja che demolisce fin dal primo tempo i giallorossi (99-69). Peak torna protagonista, ma in casa varesina stavolta funziona tutto
Feroce e concentrata in difesa, perfetta nelle esecuzioni d’attacco e implacabile al tiro: è un’ottima Openjobmetis quella che travolge a Masnago una malcapitata Roma e che prepara così al meglio la settimana che ci porterà al derby esterno contro Cantù. Non c’è storia, intanto, alla Enerenia Arena: la seconda spallata biancorossa è quella giusta, arriva sul finire del primo periodo e permette a Varese di affrontare tre periodi in discesa costante sino al trionfale 99-69 della quarta sirena, con la gente che nel frattempo si spella le mani e chiama a gran voce i protagonisti.
Che sono tanti, perché nelle fila di Caja nessuno sbaglia il colpo: il coach pavese riduce le rotazioni a otto uomini (solo scampoli finali per Natali, Gandini e il giovane De Vita) e spreme intensità da tutti loro. La Openjobmetis funziona in grande armonia: si chiude a tenaglia quando la palla va sotto canestro al temuto Jefferson, si dispone con spaziature perfette in attacco facendo girare palla che è una meraviglia, fino a trovare l’uomo libero, punge dopo ogni timeout allungando la difesa, controlla l’area senza debordare ma garantendo la regolazione del traffico nei pressi del canestro.
Insomma, funziona tutto o quasi, con la palma del migliore in campo che finisce tra le mani dell’uomo più discusso, almeno per quanto riguarda l’ultimo periodo: L.J. Peak. Contro una difesa meno fisica di quelle affrontate di recente, l’ex pistoiese trova quelle rasoiate che lo portano ad attaccare il ferro, completandole questa volta con canestri a ripetizione. Ma, lo abbiamo detto, potremmo dire bene di tutti e per questo ci sono le pagelle: ci limitiamo quindi a segnalare un’altra prova massiccia di Simmons che ha un tabellino poco più che normale e che invece, in quanto a sostanza messa sul campo, è in prima fila.
E Roma, che fino a oggi aveva fatto bene? Non pervenuta: gli adeguamenti difensivi di Caja hanno messo in costante difficoltà gli avversari. Jefferson se l’è cavata con classe ed esprerienza, Alibegovic con un po’ di freschezza, ma contro una Varese affamatissima non c’è stata partita. Ma ora l’augurio è che i biancorossi riescano a convertire le stesse potenzialità anche lontano da Masnago: domenica prossima sarebbe anche l’occasione più giusta. Con un Cervi in più su cui contare.
COLPO D’OCCHIO
Il mezzogiorno non è certo l’orario preferito per i tifosi che infatti, ci mettono un po’ di tempo a riempire gli spalti di Masnago. A partita iniziata, comunque, l’Enerxenia Arena si va riempiendo: a pieno regime sono però tanti, 4mila i paganti con ridottissima partecipazione di supporters ospiti, una manciata nella gabbia.
PALLA A DUE
Tutto come previsto alla vigilia: spiccano fin da subito i duelli ad alto tasso di esperienza tra Mayo e Dyson e tra Simmons e Jefferson. Vene è sulle tracce del bravo Alibegovic mentre Clark è ormai la guardia titolare in pianta stabile. Tre gli ex: Caja ma anche Josh e Tambone che è di Roma pur essendo nato a Graz.
LA PARTITA
Q1 – Varese prova subito la spallata con Peak e Mayo ma Roma tiene botta grazie ad Alibegovic e Jefferson. Il secondo ruggito biancorosso però è quello che conta: 14-0 di parziale con Jakovics e Tambone e sirena che è già una mezza sentenza (34-19) con percentuali mostruose (5/7 da 2 e 7/9 da 3).
Q2 – La sinfonia biancorossa prosegue con lo stesso ritmo per oltre metà secondo periodo: Roma si squaglia contro i raddoppi difensivi, Peak guida l’attacco e Varese valica il +20. Poi, per 3′, la OJM smette girare e la Virtus dimezza lo svantaggio grazie a Jefferson e Buford ma dura poco: alla pausa lunga è ancora +19: 58-39.
Q3 – L’intervallo non porta nuove idee nello spogliatoio di Bucchi: l’impressione, confermata dai fatti, è che Varese andrà in carrozza fino in fondo. Simmons rischia di distruggere il canestro con un paio di schiacciate devastanti, Jakovics si prende la scena (7 nel periodo) mentre Roma paga subito il terzo e quarto fallo di Dyson che si becca un tecnico ma resta in campo.
IL FINALE
Poco più che una passerella, anche se Caja non vuole cali di concentrazione ed è deciso a blindare una eventuale differenza canestri. Così Varese non rallenta, Simmons si esalta fino all’uscita dal campo tra applausi e cori mentre anche Ferrero si veste da bomber. Ultimi minuti di accademia: entrano Natali, Gandini e De Vita, manca solo “quota 100”, appena sfiorata: 99-69.
OPENJOBMETIS VARESE – VIRTUS ROMA 99-69
(34-19; 58-39; 79-54)VARESE: Mayo 13 (3-6 da 3), Clark 11 (3-3, 0-1), Peak 22 (6-7, 2-5), Vene 9 (3-4, 1-4), Simmons 8 (4-4); De Vita, Jakovics 18 (4-9 da 3), Natali (0-1, 0-1), Tambone 7 (2-3, 1-2), Gandini, Ferrero 12 (3-5 da 3). Ne: Seck. All. Caja.
ROMA: Dyson 12 (3-6, 2-7), Kyzlink 7 (2-4, 1-6), Buford 15 (3-5, 3-5), Alibegovic 11 (3-6, 1-2), Jefferson 15 (4-7); Moore 2 (0-2, 0-1), Rullo 3 (1-1 da 3), Baldasso 3 (0-1, 1-4), Pini 1 (0-2). Ne: Cusenza, Farley, Spinosa. All. Bucchi.
ARBITRI: Sardella, Quarta, Paglialunga.
NOTE. Da 2: V 18-24, R 15-33. Da 3: V 14-33, R 9-25. Tl: V 21-26, R 12-17. Rimbalzi: V 32 (5 off., Tambone 6), R 29 (Alibegovic 8). Assist: V 16 (Mayo 5), R 18 (Kyzlink 5). Perse: V 8 (Peak, Vene 2), R 12 (Dyson, Kyzlink 3). Recuperate: V 6 (Peak 3), R 5 (Dyson 2). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnico: Dyson (21.56). Spettatori: 3.911.
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