Openjobmetis, è sempre mal di trasferta: brutto stop a Cantù
Il derby va con merito ai brianzoli, 74-67. Varese non approfitta mai dei momenti positivi e paga le pessime prove di Peak e Clark. La classifica si accorcia alle spalle
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Dal nostro inviato – Poco mordente, poca incisività nei momenti chiave, poche soluzioni in attacco: è ancora mal di trasferta per la Openjobmetis che perde per la quinta volta su sei lontano da Masnago e rivitalizza la rivale più acerrima, Cantù, che pure sul parquet amico non stava brillando. Quello del PalaDesio è, ahinoi, un risultato giusto: i brianzoli, pur con qualche pausa nell’arco del match, hanno mostrato più fame e maggiore continuità della squadra di Caja, nella quale in troppi hanno fatto cilecca.
Partiamo da qui: da L.J. Peak trafitto a più riprese dall’arrembante Pecchia e da Jason Clark incapace di incidere al tiro, salvo qualche piazzato dalla media. Senza l’apporto di due esterni del quintetto, Varese si è affidata al solito Mayo che però si è iscritto tardi alla partita (primi punti a ridosso dell’intervallo) e che non è mai sbocciato del tutto, nonostante i 19 punti. A segnare ci hanno dovuto pensare i vari Vene, Tambone e Ferrero, non certo delle bocche di fuoco naturali, anche perché il buon Simmons – al solito utile – ha sempre giostrato lontanissimo da canestro. Bravo sì nella lotta a rimbalzo, ma quasi inutilizzato in fase offensiva.
“Gli schemi sono sempre quelli” chiosa un Caja non certo felice nel dopo partita. E forse qualche variazione sarebbe utile, perché il gioco alto-basso tra i due lunghi varesini è ormai oggetto di raddoppio costante delle difese che, così, possono depotenziare uno dei pochi giochi interno. A differenza di altre partite, Varese non ha tirato male dall’arco (36%), però l’impressione dal vivo non è mai stata quella di una squadra sul pezzo al 100%. A differenza di una S. Bernardo che, onestamente, ha spremuto cose buone da tutti gli effettivi: “Aggredire per non essere aggrediti”, predicava Pancotto alla vigilia, e così è stato. Forse era il caso di prendere sul serio il monito dell’allenatore brianzolo.
Il KO esterno di Desio ridimensiona le speranze varesine di rincorsa alle Final Eight. Certo, nulla è compromesso e tutto sommato la meta non è “obbligatoria” per questa Openjobmetis, ma come già detto altre volte, è bello darsi obiettivi alti. Settimana prossima turno da sfruttare a tutti i costi, a Masnago contro una Pesaro in grave difficoltà. Ma anche in quella occasione bisognerà girare a ritmi ben maggiori.
Tambone, spirito da derby. Ma Peak e Clark tradiscono le attese
COLPO D’OCCHIO
Il catino del PalaDesio, molto più ampio e accogliente del vecchio Pianella, fatica a riempirsi per questo derby numero 144 tra Cantù e Varese. Fino alla contesa c’è davvero poca gente ma nel corso del primo periodo il pubblico si ingrossa e tutto sommato da lì in poi si gioca in un ambiente più consono e caldo. I tifosi di casa espongono uno striscione contro il divieto di trasferta dei biancorossi.
PALLA A DUE
Quintetto tutto straniero per Attilio Caja che ha ormai inserito Clark nel ruolo di guardia. Sfida “giovane” in ala tra Pecchia (che potrebbe andare alla Segafredo a giorni) e Peak, duello d’alta quota tra Hayes e Simmons in area. A referto anche Riccardo Cervi per la prima volta, ma senza prospettiva di giocare.
LA PARTITA
Q1 – Cattiva Varese in avvio, con Mayo appannato e Peak battuto sistematicamente da Pecchia. Vene tieni in piedi la OJM che nel finale rosicchia punti fino al pareggio di Tambone a fil di sirena (14-14).
Q2 – Primi vantaggi ospiti con Jakovics e Ferrero ma il +4 (16-20) come gli altri minibreak biancorossi non dura. Bene Simmons a rimbalzo e Tambone dall’arco, poi si sveglia Mayo ma Cantù gira a suo favore il punteggio con gli ultimi possessi, 37-35 alla pausa.
Q3 – Periodo da horror basket per la Openjobmetis che segna appena 12 punti e non sfrutta il buon abbrivio col 5-0 iniziale. Cantù ringrazia, sfrutta un Wilson ottimo e anche quando nessuno fa canestro, la situazione è favorevole ai brianzoli che stanno in vantaggio (54-47).
IL FINALE
Chi si aspetta una Varese capace di prendere di petto la partita e ribaltare la situazione si sbaglia, anche perché due protagonisti poco attesi come La Torre e Collins portano in doppia cifra il distacco. Tambone, al solito, arma il braccio dall’arco ma il vento non cambia. Dopo un altro tratto di gara con pochi canestri, la OJM prova a dare una spallata a 3′ dalla conclusione: prima Mayo e poi la tripla di Ferrero siglano il -6, ma sarà il miglior riavvicinamento. Pancotto esce forte dal timeout, Varese si incarta al tiro e il Clark canturino chiude i conti: 74-67.
ACQUA S. BERNARDO CANTU’ – OPENJOBMETIS VARESE 74-67
(14-14, 37-35; 54-47)CANTU’: W. Clark 12 (3-6, 1-5), Young 10 (3-4, 1-2), Pecchia 14 (5-9, 0-3), Burnell 8 (4-7, 0-1), Hayes 2 (1-2); Collins 7 (2-4, 1-4), La Torre 3 (1-1), Wilson 16 (2-4, 4-8), Simioni (0-1), Rodriguez 2 (1-1, 0-1). Ne: Procida, Baparapé,. All. Pancotto.
VARESE: Mayo 19 (1-4, 4-8), J. Clark 6 (3-6, 0-6), Peak 2 (0-2, 0-2), Vene 14 (4-5, 2-6), Simmons 6 (2-4); Jakovics 3 (0-2, 1-5), Tambone 11 (1-2, 3-5), Ferrero 6 (0-3, 2-3). Ne: De Vita, Natali, Cervi, Gandini. All. Caja.
ARBITRI: Biggi, Borgioni, Boninsegna.
NOTE. Da 2: C 22-40, V 11-28. Da 3: C 7-23, V 12-35. Tl: C 9-14, V 9-11. Rimbalzi: C 39 (9 off., Wilson 10), V 39 (10 off., Simmons 9). Assist: C 14 (Clark 3), V 15 (4 con 3). Perse: C 6 (Burnell 2), V 11 (Vene 3). Recuperate: C 4 (4 con 1), V 2 (Tambone, Ferrero 1). Usc. 5 falli: J. Clark. Spett.: 3.220.
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