Pet therapy nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Garbagnate
I bambini possono giocare con i cani dimenticando di essere ricoverati

Pet therapy nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Garbagnate per aiutare i piccoli pazienti a superare i traumi dell’essere ricoverati. L’iniziativa, promossa grazie all’unità cinofila di Pet Therapy degli Alpini, è svolta da quattro dipendenti della stessa Asst Rhodense, di cui una neo pensionata, più altri 4 volontari.
I bambini ricoverati giocano con Milo, Nala, Pia, Linda, Sunny e Havana, questi i nomi diun Golden retriever, Labrador, Setter e Maltesi, li accarezzano, li spazzolano, li portano a guinzaglio,traendone un effetto rilassante, positivo, inoltre la condivisione di giochi e carezze fra bambini e animali rompe la barriera dell’isolamento in ospedale. Due sabati al mese gli operatori, assieme ai loro cani si presentano in reparto e nella sala giochi incontrano i piccoli pazienti: «L’obiettivo è creare un gruppo di Pet Therapy aziendale e trasversale, cioè in più reparti – dichiara la coordinatrice della Neuro Psichiatria Infantile, Tiziana Bertoli, nonché volontaria della pet Therapy – I prossimi appuntamenti sono il 14 e 21 dicembre».
Un progetto avviato lo scorso 20 aprile e che punta a fare interventi assistiti con gli animali anche per la neuropsichiatria infantile, al momento c’è solo un progetto in itinere un piccolo ospite della Unità Operativa di Psichiatria Infantile. «L’obiettivo è di rendere più allegra la permanenza in reparto dei piccoli pazienti attraverso l’interazione con i cani migliorando anche la conoscenza e la relazione con essi – dichiara Ida Ramponi, Direttore Generale dell’Asst Rhodense – In letteratura si trovano molte ricerche di come la relazione con l’animale riaccenda l’interesse verso gli altri attraverso stimoli sensoriali tattili e visivi creando un’empatia che induce a reagire». I benefici della relazione sono evidenti soprattutto nei bambini nei quali l’animale, oltre a catturare l’attenzione, stimola la compliance e la motivazione, riduce l’ansia nei confronti di atti medici invasivi e spesso concorre anche alla riduzione dell’uso dei farmaci, con ulteriori vantaggi sia per il piccolo paziente che per il personale sanitario.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Bustocco-71 su Dal 30 giugno al 14 agosto chiude il ponte di Oleggio, ecco le deviazioni pianificate
Felice su Il nuovo canile di Varese divide la politica: via Duno sì o no?
Felice su Recensioni false online, anche a Varese la battaglia dei ristoratori: «Ne basta una per distruggerti»
Takaya su Dal 30 giugno al 14 agosto chiude il ponte di Oleggio, ecco le deviazioni pianificate
GiovPio su L'incidente mortale a Gallarate e la sicurezza stradale. "In questa città non si fa nulla"
Damiano Franzetti su Un varesino a cinque cerchi: Thomas Larkin già convocato per le Olimpiadi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.