Punto nascita e rianimazione, cresce la preoccupazione per il futuro dell’ospedlae
Il comitato per la salvaguardia e il rilancio del nosocomio saronnese chiede conto alla politica delle scelte fatte dalla dirigenza dell’ASST e dell’ATS Insubria
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Il Comitato per la salvaguardia ed il rilancio dell’Ospedale di Saronno esprime grande preoccupazione per le situazioni di carenza di personale che affliggono da mesi alcuni reparti del nosocomio. In questa nota stampa il comitato fa sapere alcuni disagi e mancanze che si stanno verificando nella gestione quotidiana dell’ospedale.
«Il comparto materno-infantile del nostro ospedale (Ostetricia e Pediatria) sopporta carichi di lavoro inaccettabili ed insostenibili per un servizio necessariamente continuativo mentre in altre Divisioni dell’Azienda non vi sono problemi di carenza di personale medico: impossibile pensare ad una disposizione della Dirigenza che compensi le criticità del nostro Ospedale in attesa del definitivo ripristino dell’organico previsto? Forse è più semplice, sbrigativo (e disastroso!) chiudere il punto nascita? E’ un’ipotesi che inquieta quanto la realtà che vive da tempo il reparto di Anestesiologia e rianimazione: dobbiamo attenderci un ridimensionamento funzionale, magari rinunciando all’attività di terapia intensiva con drammatiche ricadute negative sulla popolazione? Ci limitiamo a questi due esempi, ben consci che numerosi altri reparti e servizi siano ormai prossimi all’emergenza.
Cosa pensano i Sindaci del saronnese? Si accontentano dei dati, spesso ben lontani dalla realtà, che vengono Loro presentati dalla Dirigenza dell’ASST e dell’ATS Insubria? Cosa dice e cosa pensa il sindaco di Saronno, Loro naturale capofila? Cosa intende fare per salvaguardare il diritto alla salute dei suoi concittadini? Intende assistere passivamente all’agonia dell’Ospedale della sua città, magari a favore di altre vicine strutture ospedaliere? Il Comitato pone legittime domande ed attende risposte precise; attende un impegno fattivo, non altre immotivate e inopportune tirate d’orecchio. E con esso 200.000 cittadini».
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