Soffio, matita e “uno strano tipo” accoglieranno i bambini in pronto soccorso
È ispirato ai principi dell'arte che cura l'allestimento del nuovo reparto che inaugurerà sabato 14 dicembre al Del Ponte
“Spazi ampi e che aiutano il bambino a distrarsi dal suo dolore”. Così Anna Plebani, il primario del nuovo pronto soccorso pediatrico che verrà inaugurato sabato 14 dicembre all’ospedale Del Ponte, ha definito gli ambienti del servizio.
Come già avvenuto per il padiglione Michelangelo, a curare allestimenti e arredi è stata la Fondazione Il Ponte del Sorriso.
Emanuela Crivellaro commenta così questa ultima “fatica”:
« Appena si entra nel nuovo PSP il trionfo di colori è davvero coinvolgente. Non sembra di accedere in un PS, ma in un mondo dove la fantasia fa rima con tecnologia, creando un luogo che cura ma rassicura il bambino.
L’ambientazione e gli arredi colorati sono stati progettati, finanziati e realizzati da Il Ponte del Sorriso, che ha investito tanto, davvero tanto, non solo in termini economici, ma anche di impegno, pensiero e risorse umane per realizzare uno spazio di accoglienza unico ed innovativo, studiato nei minimi particolari per accostare colore, creatività, arte e narrazione, che diventano terapie produttrici di benessere.
Tutte le pareti, da terra al soffitto, sono completamente rivestite da immagini interattive, un immenso percorso artistico che porta la firma di Isabella Nardelli e Rugile Norkute, due talenti dell’Accademia di Brera che per due anni hanno lavorato per Il Ponte del Sorriso a tempo pieno al progetto “L’Arte che Cura”, che ha interessato tutto l’Ospedale Filippo Del Ponte con circa 9.000 mtq di muri completamente ricoperti.
Sono tre i personaggi che accompagnano il bambino al PS. Un dispettoso ma simpatico e giocherellone “Soffio“, che rappresenta la malattia. E’ un soffio di vento e come tale assume diverse forme così come sono diverse le patologie infantile. Soffio si fa subito riconoscere perchè si diverte a far volare i disegni dei bambini.
Gioca sempre con “Matita“, che simboleggia il bambino, un riccio che al posto degli aculei ha delle matite colorate che, quando è in difficoltà, come nel momento dell’urgenza, usa per risolvere i problemi. Per esempio il ponte della sua casa è rotto e Matita lo ricostruisce ridisegnandolo con una matita rossa. Matita accetta Soffio, con lui gioca, lo affronta cercando di non averne paura.
E’ il messaggio che intendiamo far arrivare al bambino affinchè anche lui fronteggi la malattia senza averne paura.
Su tutto lo spazio domina uno strano tipo, dolce, calmo e sereno. E’ “Chissà-come-si-chiama”, il nome lo deciderà il bambino, ed è la figura protettiva che evoca la speranza.
Non si tratta di semplici disegni, ma di richiami pedagogici che arrivano all’inconscio del bambino, dove la fantasia prende il sopravvento per spiegare una realtà difficile da comprendere.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Clara Fiore su 2024 da record, l'Ospedale del Ponte è tra i primi quattro centri lombardi per numero di accessi
gokusayan123 su Rissa al bar a Saronno, il Questore dispone la chiusura del locale per 30 giorni
feimoncb su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
italo su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
lenny54 su Botti vietati a capodanno a Varese
GianPix su Arriverà domani
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.