Accam rimane spento “ma non vedrete spazzatura in strada”

L'incendio ha interessato solo le turbine per la produzione di energia elettrica: "Possiamo ripartire rapidamente isolandole". Ma è già pronto un piano B nel caso in cui i tempi dovessero prolungarsi

accam post incendio

Il peggio è passato ma il ritorno alla normalità non sarà immediato. È questo, in estrema sintesi, quello che accadrà nelle prossime ore ad Accam dopo l’incendio che ha interessato l’impianto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio.

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Solo stamattina è iniziata una conta dei danni che ha fatto, per quanto possibile, tirare un sospiro di sollievo. «L’incendio ha interessato solo le turbine che servono per la produzione di energia elettrica -conferma il presidente della società, Angelo Bellora- e tutto il resto dell’impianto non è stato minimamente interessato dalle fiamme». Quindi una ripartenza potrà avvenire in tempi brevi. «I tecnici sono al lavoro per definire il piano e i tecnici stanno lavorando per isolare le parti danneggiate dal fuoco ma al momento non posso sbilanciarmi sulla riaccensione delle linee».

In quest’ottica Bellora spiega comunque che «l’impianto può funzionare anche con le turbine per la produzione elettrica disattivate e abbiamo tutte le autorizzazioni per procedere in questo senso». Ma ciò che succederà all’interno dell’impianto non avrà ripercussioni all’esterno: «i conferimenti non si sono fermati neanche oggi, quindi non c’è nessun rischio di vedere la spazzatura rimanere per strada». Una rassicurazione che Bellora sta facendo anche ai tanti sindaci che in queste ore lo stanno chiamando e che varrà anche se i tempi della riaccensione dovessero prolungarsi.

«Già internamente all’impianto abbiamo un buon margine per stoccare i conferimenti nei prossimi giorni -spiega Bellora- ma anche nel caso in cui dovessimo raggiungere la capacità massima e i tempi dovessero allungarsi abbiamo già allertato altri impianti nei quali potremmo valutare di inviare i rifiuti da smaltire». Un’opzione, quella dell’attivazione della rete di inceneritori, che viene ritenuta abbastanza remota.

Nel frattempo comunque in città la situazione è tranquilla. «Già stanotte quando mi hanno chiamato in qualità di responsabile della protezione civile mi sono state date tutte le rassicurazioni del caso -dice il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli-. So che sul posto ci sono tutti i tecnici al lavoro e che Arpa sta facendo il suo lavoro e per il momento nessun cittadino mi ha contattato».

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Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Gennaio 2020
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