Al circolo di Morosolo si fa serata giocando a freccette
Il Riarma Caffè è nato sei anni fa grazie alla scommessa di Rino e Arianna: oggi l'attività è integrata alla vita del paese e nasce un nuovo esperimento, la squadra di freccette che disputa i campionati provinciali con ottimi risultati
Il Riarma Caffè si dà alle freccette. I gestori del bar che ha in gestione i locali del circolo cooperativo di Morosolo da quasi sei anni (a maggio 2020 il sesto compleanno), dallo scorso inverno hanno trovato un nuovo (vecchio) modo di fare aggregazione, attraverso le freccette.
È nato il Riarma Darts Team, dieci tesserati, tutta gente del paese che si è messa in gioco e ha accettato la nuova sfida. In pochi mesi il gruppo ha disputato il campionato primaverile di serie C Fidart e poi ha vinto quello invernale, garantendosi la possibilità di disputare le finali nazionali a Bolzano: «È stata una trasferta bellissima, fatta insieme a quelli che non sono i membri di una squadra, ma un gruppo di amici – spiega Rinaldo Cafasso, gestore del locale con la moglie Arianna e capitano della squadra di freccette -. Certo, un conto è giocare tra di noi, ridendo e scherzando, un conto è farlo davanti a tantissime persone. Ho tirato io la prima freccia a Bolzano e mi tremava tutto…».
Arianna e Rino, 37 e 33 anni, hanno aperto il bar facendo una scommessa con loro stessi e con il paese: «Non avevamo esperienza, era la prima volta per tutti e due – racconta Rino -. Con Morosolo è stato amore a prima vista. Si sono dimostrati tutti disponibili, abbiamo da subito organizzato eventi, serate, gite fuori porta ogni anno. D’estate sfruttiamo anche lo spazio esterno, coinvolgendo il più possibile chi vive qui. Oltre alle freccette mettiamo insieme una squadra di calcio con cui giochiamo i tornei estivi, tutto per fare gruppo e stare insieme».
L’idea delle freccette è nata per caso, un anno fa circa: «Mi ha dato il primo bersaglio elettronico un amico che gestisce un bar a Groppello: da lì è nata l’idea di organizzare una squadra e disputare i campionati. Ne è nato un bel movimento, giochiamo le partite il giovedì in casa, in trasferta andiamo nei paesi qui intorno, da Groppello a Cittiglio fino a Caravate – racconta Rino -. Io sono il capitano, il nostro fuoriclasse è Pietro, poi ci sono Nicola, Maurizio, Angelo, Edoardo, Carlo, Francesco, Eugenio e Armand. Angelo è il più grande coi suoi 60 anni, è un po’ la nostra mascotte, mentre i più giovani sono Carlo, Pietro ed Edoardo, che hanno tra i 28 e i 30 anni».
Una scelta quella delle freccette non scontata per un circolo di paese, dove troppo spesso invece che flipper, calcetti o appunto bersagli ci sono slot machine e altre macchinette mangia soldi: «Per legge oggi non potrei averne, perchè siamo proprio di fronte alla chiesa e vicini alla scuola. Ma io non ne ho mai volute, fin da quando sono arrivato qui – spiega il gestore del Riarma Caffè -. Sei anni fa avrei potuto averne e so benissimo che a livello economico ci avrei anche guadagnato, ma l’idea non mi è mai piaciuta».
Meglio allenarsi a fare 501 e coinvolgere i vari personaggi del paese, giovani e meno giovani, che ogni sera si sfidano a colpi di freccette: «Il campionato riprende a marzo, ora ci alleniamo – conclude Rino mentre accende il nuovo bersagli elettronico, che può anche essere messo in rete per giocare a distanza con altri locali -. Mia figlia Maya spesso sfida i clienti del bar: ha 9 anni, ma è già forte».
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