Alla Ubik “La ragazza dalla gonna scozzese”
Sabato 18 gennaio alle ore 17 e 30 verrà presentato il nuovo libro di Franco Giannantoni (foto) che racconta la storia di Carla Caroglio la ragazza uccisa dalle SS nella strage degli ebrei sul Lago Maggiore
Sabato 18 gennaio alle ore 17,30 presso la Libreria Ubik in piazza del Podestà a Varese verrà presentato il libro “La ragazza dalla gonna scozzese” (Edizioni Amici della Resistenza/Quaderno n. 6). Il libro narra le vicende di Carla Caroglio, 25 anni, varesina, uccisa dalle SS nella strage degli ebrei sul Lago Maggiore. Cattolica e battezzata ma “fidanzata con un ebreo”, venne arrestata a Baveno il 15 settembre 1943. Il suo corpo scomparve per sempre. Alla presentazione interverranno: Robertino Ghiringhelli, docente di Storia Contemporanea all’Università Cattolica di Milano, il giornalista Franco Tettamanti, l’editore Carlo Scardeoni.
Carla Caroglio, ultima di cinque figli di una famiglia benestante, era una giovane cattolica e fidanzata con un ragazzo ebreo conosciuto proprio a Baveno, in una comunità di giovani ebrei. Tanto è bastato per la sua condanna: è stata arrestata il 15 settembre 1943, è stata dichiarata 7 anni più tardi morta presunta dal Tribunale di Milano: fu la prima delle 14 vittime dichiarate nella strage della cittadina sul Lago Maggiore.
La ragazza aveva l’abitudine di vestire sempre con gonne scozzesi un po’ fuori moda e camicette di seta di vari colori, cosa che nella piccola comunità dove abitava la rendeva riconoscibile rispetto a tutte le altre ragazze. Nel suo periodo a Baveno, Carla conobbe inoltre l’ufficiale Francesco Speciale, tenente della guardia di Finanza, che ebbe un ruolo fondamentale per testimoniare al processo a Osnabruck del 1968. Nel libro sono documentati e riportati i passaggi fondamentali di quel processo, che diede allo studioso gli spunti giusti per ripercorrere la storia della ragazza e scrivere il libro.
Giannantoni nel libro racconta di come gli incontri con Luca Caroglio, nipote di Carla, e con la figlia di Luca, Valentina Luisa, siano stati fondamentali per definire in modo preciso e corretto la figura della giovane donna: «Esaminando i nomi delle 57 vittime, mi sono recato al cimitero di Baveno e ho visto la tomba di Carla Caroglio, di Varese – spiega Giannantoni – Ritengo di conoscere la mia città e il fatto che quello fosse il suo luogo di provenienza mi incuriosì tantissimo. Il cognome, inoltre, non rientra nell’elenco dei cognomi ebraici e mi chiesi che cosa avesse a che fare con la comunità ebraica a Baveno».
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