Cento anni di Rodari, il “maestro che non si dimentica”
Nato a Omegna nel 1920 Rodari ha trascorso la giovinezza e i suoi anni da insegnante in provincia di Varese, tra Gavirate e il Lago Maggiore
Per molti il più grande scrittore per ragazzi del Novecento, Gianni Rodari con le sue opere è riuscito a toccare il cuore dei lettori di tutte le età.
Nel 2020 si celebreranno i cent’anni dalla nascita dell’autore, nato a Omegna nel 1920, che ha trascorso la giovinezza e i suoi anni da insegnante in provincia di Varese, tra Gavirate e il Lago Maggiore.
Gianni Rodari – all’anagrafe Giovanni Rodari – ha infatti lavorato come insegnante alla scuola elementare di Ranco nel corso dell’anno scolastico 1940-1941. Un giovane maestro riservato e sensibile – così chi c’era ricorda ancora Gianni Rodari – segnato dalle sofferenze per la scomparsa del padre e per la morte in guerra e nei campi di concentramento dei suoi amici, ma sempre circondato dall’amore dei familiari e dei conoscenti.
Dalla Valcuvia, i genitori di Gianni Rodari si erano trasferiti a Omegna per lavoro. Qui Rodari ha vissuto per dieci anni, fino alla morte di suo padre, il fornaio Giuseppe. Anche se lo ha ospitato per poco, Omegna non ha dimenticato il suo Gianni, e sono molte le iniziative in suo ricordo. Tra queste c’è il “Festival Rodari”: dieci giorni all’insegna della letteratura per ragazzi con ospiti, eventi, e la premiazione del concorso letterario collegato al festival il giorno del compleanno dell’autore.
Nel febbraio 2019, la città ha inoltre partecipato a un bando di Fondazione Cariplo per la realizzazione di un museo e di un monumento dedicati a Rodari. Insieme alla madre, Gianni Rodari è arrivato nel 1930 Gavirate. Qui ha trascorso la giovinezza nella sua casa affacciata su Via Bernacchi, ma soprattutto tra le vie e i campi della cittadina in compagnia dei suoi amici. Proprio a Gavirate Gianni Rodari ha stretto amicizia con Enrico Baj, il pittore e scultore che come Rodari per realizzare le sue opere ha tratto molta ispirazione dal mondo dell’infanzia.
Prima di diventare scrittore e poeta di fama internazionale, Gianni Rodari è stato per alcuni anni insegnante di scuola elementare. Ed è proprio così che lo ricordano ancora a Ranco, dove Rodari ha insegnato alle classi terza e quarta elementare nell’anno scolastico 1940-1941. Per i suoi alunni, Gianni Rodari era un maestro speciale. Arrivato in classe quando l’anno era già iniziato, Rodari non aveva bisogno di farsi rispettare a suon di bacchettate e tirate di orecchie. Amava anzi scherzare assieme ai suoi studenti con dolcezza e affetto, e – quando il tempo era bello – accompagnarli nei campi intorno a Ranco, dove spiegava loro i segreti della natura. Sempre con un libro sotto il braccio, non tanto per soddisfare le sue curiosità, quanto per farne nascere nuove, Rodari non ha mai dimenticato gli anni passati a Ranco. Il panorama del lago, la sua tranquillità e le abitudini dei suoi abitanti hanno lasciato un segno profondo nella vita dello scrittore anche dopo il suo trasferimento a Milano e a Roma, il successo come scrittore e la vittoria nel 1980 del Premio Andersen. Un segno di cui si possono ancora trovare le tracce in alcune delle sue opere.
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