Il centrodestra sommese si mette in marcia: manca ancora l’accordo sul candidato
Dopo la conferma 'ufficiosa' della ricandidatura di Bellaria, il centrodestra si prepara a sfidare il sindaco uscente. Non c'è ancora l'accordo sul candidato. Barcaro: "Pensiamo sia la Lega a doverlo indicare"
«Con gli alleati c’è un confronto aperto, siamo d’accordo su molti temi. Ma è inevitabile che la Lega, vista la sua forza, chieda il candidato sindaco». Queste le parole del consigliere leghista Alberto Barcaro.
In vista delle elezioni di Somma Lombardo, previste per la prossima primavera, il centrodestra scalda i motori e si prepara ad affrontare l’amministrazione uscente che, con ogni probabilità, si ripresenterà ancora sotto la guida di Stefano Bellaria.
A destra, tuttavia, mancano ancora alcuni step, il primo dei quali è il candidato sindaco. Barcaro è stato scelto da tutta la Lega, i militanti, la sezione comunale e la segreteria provinciale. Ma prima si dovrà discutere con gli alleati, soprattutto con Fratelli d’Italia: «Le altre forze – afferma Barcaro – hanno detto di volere pari dignità. È giusto, ma bisogna anche considerare il nostro peso: già nel 2015, alle ultime amministrative – rivendica – con il 14% eravamo il primo partito di centrodestra; alle europee del 26 maggio, la Lega ha ottenuto il 46%. Trovo corretto che sia il nostro partito a esprimere il candidato. Con le altre liste, come Lombardia Ideale del governatore Fontana, stiamo parlando: io non voglio essere “un uomo solo al comando”, come ha affermato in Consiglio Bellaria parlando di sé. Sul suo caso, però, mi sento di dissentire».
I due partiti principali, Lega e Fratelli d’Italia, quelli che pesano maggiormente a livello provinciale e nazionale, stanno discutendo: «Sono aperti i tavoli di confronto» ribadisce la consigliera di Fdi Manuela Scidurlo, che conferma la sintonia con gli alleati su molti temi pur lasciando aperto il discorso sul candidato sindaco: «Non c’è ancora un accordo, ma nelle prossime settimane sarà tutto più chiaro». A livello provinciale Fratelli d’Italia ha più volte dichiarato di voler esprimere un proprio nome nei comuni che andranno al voto nel 2020 (i più grandi saranno Saronno e Luino, oltre a Somma). La senatrice e coordinatrice regionale Daniela Santanchè, a Gallarate nel mese scorso in occasione dell’ingresso nel suo partito di Giuseppe Lorusso, aveva affermato che «non tutti i sindaci della provincia di Varese potranno essere della Lega».
Su Somma il grande favorito è proprio Barcaro, che comunque si dice pronto a sfidare il sindaco attuale, pur ricordando che «dobbiamo ancora scegliere un nome che metta tutti d’accordo», e che «prima di tutto viene la squadra». «Sarebbe interessante sfidare Bellaria. Purché – precisa – si discuta del futuro della città, non degli anni passati. Non so cosa tireranno fuori le varie liste di maggioranza; ma mi auguro che non ci accusino ancora del pgt firmato da Bilardo (l’assessore esterno poi rimasto invischiato nell’inchiesta Mensa dei poveri, ndr). Nessuna delle persone coinvolte nell’inchiesta, ricordo, sono state accusate per fatti relativi a Somma. Io personalmente non sono mai stato sfiorato: non mi hanno mai chiamato nemmeno come persona informata sui fatti. Dire che chi ha governato fino al 2015 è legato alla ‘Mensa dei poveri’ vuol dire travisare la realtà».
Il Consiglio comunale di Somma Lombardo«Bellaria – continua Barcaro, replicando alle parole del sindaco nell’ultimo Consiglio – ha cominciato un tiro al bersaglio nei miei confronti; ha detto persino che sto perdendo i capelli. Ma queste battute non interessano a nessuno. Ho sempre lavorato con trasparenza e correttezza. Cerco di lavorare al meglio e, se sbaglio, torno a fare il maresciallo dell’aeronautica».
Anche Scidurlo critica l’amministrazione Bellaria, in particolare «il loro modo di fare partecipazione, rivolto solo agli amici degli amici». Il riferimento è alla Fondazione Bellini e alla Girasole: «Le ultime nomine del Bellini hanno escluso totalmente le opposizioni». E sulla Girasole – da ASP diventata Fondazione – lamenta la totale esclusione dal processo, se non a lavori compiuti. Nell’ottobre scorso le opposizioni avevano rilasciato un duro comunicato proprio sulla questione.
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