Dimissioni nel CdA: la Fondazione Bernacchi diventa un caso politico
Nominati nel settembre scorso, si sono dimessi tutti e tre i consiglieri di nomina del Sindaco. Beccari attacca Alberio che replica "Soldatino sei tu"
Hanno lasciato tutti e tre. Insieme. I consiglieri del consiglio di amministrazione della Fondazione Bernacchi Arioli nominati dal sindaco Alberio hanno rassegnato le dimissioni in modo irrevocabile.
Lo strappo era nell’aria da tempo: sin dal loro ingresso, nell’autunno scorso, i rapporti con gli altri esponenti dell’organo di amministrazione nominati dall’asilo di Voltorre, dalla parrocchia, dall’Unitalsi e dall’associazione Gamberoni,non erano stati idilliaci tra i consiglieri.
Nelle motivazioni delle dimissioni “ una gestione non improntata ai principi di trasparenza e non aperta al confronto”.
Tra i punti discussi, per esempio, la nomina di un direttore generale figura prevista dallo statuto ma la cui presenza è stata interpretata in modo diverso dai due schieramenti. I tre hanno presentato una relazione dettagliata al sindaco Silvana Alberio che si riserva di rilasciare dichiarazioni solo dopo aver letto tutta la documentazione.
Si è espresso, invece, il capogruppo di opposizione Selvino Beccari: «In riferimento alle dimissioni presentate dai consiglieri della Fondazione Bernacchi nominati dal Sindaco di Gavirate credo che una seria e meritevole riflessione possa svolgersi in ordine a quello che dovrebbe essere la formazione della volontà di un organo collegiale, sia Consiglio di Amministrazione o Consiglio Comunale, i cui membri dovrebbero essere e ritenersi liberi dal mandato conferito affinché l’organismo collegiale possa maturare una decisione propria, cioè senza posizioni preconcette e pregiudizialmente precostituite. Nulla di diverso rispetto a quello che è il senso dell’art. 67 della nostra Carta Costituzionale che, appunto, vieta il vincolo di mandato. Purtroppo, nella realtà, il rischio è che il consigliere divenga un soldatino del mandante finendo per non concorre alla formazione di una decisione comune dell’organo collegiale. Ogni tentativo di rompere la divisione tra maggioranza e minoranza, quanto al Consiglio Comunale, non ha sortito effetto finendo per prevalere una logica di appartenenza.
Temo che lo stesso sia accaduto nel Consiglio della Fondazione Bernacchi.
Onore al Consiglio che, con l’assunzione di personali responsabilità , ha saputo sanare una situazione che, dal punto di vista del bilancio, era disperata. Credo, sinceramente, che la collettività gaviratese debba ringraziare i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Bernacchi».
Un’interpretazione della vicenda che il Sindaco Alberio considera frutto di scarsa conoscenza delle carte: «Pur non entrando nel merito delle questioni casa di riposo dimissioni, questione sulla quale mi riservo di fare dichiarazioni puntuali una volta che avrò esaminato le carte il mio possesso, volevo solo sottolineare all’avvocato Beccari che mi pare sempre più estraneo a Gavirate suoi problemi e che parla sempre più, evidentemente, per sentito dire.
Cosa significa per lui sanare i conti? vuol dire spostare il debito su un mutuo? se per il gruppo Viva Gavirate è così, allora va bene, la casa di riposo ha sanato i conti. Ma così non è.
La realtà dei fatti recita che il debito è stato spostato sul mutuo. Mutuo per il quale si pagano fior di interessi ovviamente!
Questo, però, chi le carte non le ha viste e non le ha lette, non può saperlo, però parla. Quindi concludendo, il solo onore al merito è per la sua disinformazione. Ne discende anche, che l’unico soldatino che emerge è lui e la sua opposizione, che si è messa disposizione di una parte del consiglio di amministrazione pur non conoscendo neanche le carte».
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