Dogana ferma, blocco dei Tir a Gaggiolo e Ponte Tresa
La protesta al confine è parte della mobilitazione nazionale dei lavoratori dell'Agenzia Monopoli e Dogane, che potrebbe sfociare in sciopero. "Non abbiamo nemmeno un interlocutore: il governo non ha nominato i vertici"
Blocco dei Tir al confine italo-svizzero, per le assemblee dei lavoratori delle dogane di Gaggiolo e Ponte Tresa.
Oggi 23 gennaio, dalle 08.00 alle 10.00, i lavoratori dei due valichi si sono riuniti in assemblea, come è avvenuto contemporaneamente in ogni ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
La UilPA Dogane e Monopoli lamenta che i lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale “che a stento consente di garantire i servizi essenziali e che non consente affatto di programmare ed attuare una seria azione di contrasto all’evasione fiscale” .
Il sindacato lamenta anche la mancata erogazione del salario di produttività “da oltre due anni”, nonostante “tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti”.
“A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori e da ultimo, una situazione di paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia – nomine di competenza governativa – né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia. Sinora ogni iniziativa era stata rimandata con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni a tali problemi tramite il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, nessuna iniziativa governativa si è concretizzata. Nel frattempo, però il Governo nei successivi annunci continua ad affermare che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale verrà introitato un tesoretto di oltre 3 miliardi. Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.”
Viene anche segnalata la situazione particolare che deve fronteggiare l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento dei traffici merci sull’Italia. “Ad oggi l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge. I lavoratori delle Dogane difendono i propri salari ma, soprattutto, il proprio diritto/dovere di lavorare per lo Stato e per i cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale. I lavoratori delle Dogane si riservano di continuare lo stato di agitazione mettendo in atto ulteriori azioni di sciopero se le Istituzioni preposte non prenderanno seri provvedimenti per risolvere la grave situazione di disagio in cui versano i dipendenti”.
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