La scrittrice che spiega ai bambini le leggi razziali
Con le immagini dei quaderni dell'epoca e un piccolo gioco di ruolo Ilaria Mattioni spiega ai bambini l'ingiustizia delle leggi razziali e li sprona a ragionare sempre con la propria tesa
Ilaria Mattioni è docente dell’Università di Torino e autrice del libro “Stelle di panno”, in cui racconta a bambini e ragazzi della persecuzione degli ebrei e della Shoah attraverso la storia dell’amicizia tra due ragazzine. In occasione della Giornata della Memoria sta girando nelle scuole per incontrare giovani studenti cui spiegare la terribile ingiustizia delle Leggi Razziali: per non dimenticare e soprattutto per capire quanto sia importante oggi imparare a ragionare ciascuno con la propria testa.
. Partiamo dall’inizio: perché scrivere un libro per bambini sulla Shoah?
Si tratta di una tematica che mi è sempre stata a cuore, sin da quando piccola. A colpirmi è stata da subito la grande ingiustizia subita dalla persone. Volevo condividere questa consapevolezza che ho maturato da bambina con i bambini e i ragazzi di oggi.
. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Con il libro e con gli incontri nelle scuole che ne sono seguiti, vorrei spiegare ai giovanissimi quanto sia importante ragionare con la propria testa. Un principio fondamentale anche e soprattutto oggi, in ogni campo. È bene che i ragazzini imparino a non lasciarsi condizionare dalla massa, a non seguire i messaggi di questo o quell’influencer, dalla moda o dai rigurgiti di razzismo, purtroppo sempre attuali. Viviamo in un mondo molto diverso da quello di 75 o cento anni fa, ma è comunque un mondo pieno di dettami cui molti cedono o da cui si fanno trascinare.
. Sono temi fondamentali ma anche molto delicati: come si propongono ai bambini?
Quando vado nelle scuole mostro sempre delle diapositive che raccontano di come il regime abbia cercato di manipolare anche i bambini, con giocattoli, fumetti, e quaderni. Proponendo quindi una moda, un modo di pensare, di rappresentare o leggere la realtà.
Nel libro queste immagini non ci sono, ma le protagoniste sono due ragazzine, in cui i più grandicelli possono immedesimarsi, e soprattutto sono legate dall’amicizia, un sentimento positivo, molto caro ai bambini e soprattutto un sentimento positivo, costruttivo e rivolto al futuro.
. Come reagiscono i tuoi piccoli lettori?
Il libro è consigliato dai 10 ai 13 anni, dalla quinta elementare alle scuole medie, ma vedo che piace anche ai più piccoli e agli adolescenti. Quando vado nelle scuole però incontro solitamente i ragazzini delle medie o di quinta elementare che magari non sono tanto consapevoli della parte storica, perché tradizionalmente nei programmi si arriva solo negli ultimi giorni di scuola a questa pagina di scuola, sempre ammesso che ci si arrivi. Li trovo invece molto pronti a comprendere e a condividere con me il senso di ingiustizia per le leggi razziali alla base della tragedia della Shoah e che hanno colpito persone, bambini e intere famiglie solo per la loro origine.
. Come si spiegano ai bambini le leggi razziali?
Leggere e parlarne insieme sicuramente aiuta. Quando incontro i bambini e i ragazzi nelle scuole poi li faccio anche giocare. Di solito propongo loro un piccolo gioco di ruolo, dividendoli tra bambini con la stella e bambini senza. E mette fiducia vedere come anche chi non ha la stella sente l’ingiustizia e la difficoltà, mostrando empatia per i compagni “con”. In generale i bambini di famiglie extracomunitarie tendono a immedesimarsi di più e dimostrano anche di conoscere molto bene la storia d’Italia.
. Ci sono domande ricorrenti o che spiazzano da parte dei bambini su questo tema?
Domande spiazzanti sì, quasi sempre, perché i bambini sono fatti così., ma pongono domande anche molto profonde. Mi è rimasta impressa quella di una bambina che, parlando della Notte dei cristalli, mi ha chiesto come mai si è scelto un nome così bello per una notte tanto triste.
Il prossimo appuntamento con la scrittrice Ilaria Mattioni è per martedì 28 gennaio quando Fabiola Argenta della libreria itinerante Fabiolanda porterà la scrittrice ad incontrare gli studenti delle scuole di Castelveccana, Luino, Laveno e Baraggia di Viggiù.
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