La selvaggia Val Grande location di “A riveder le stelle”
È una lettera al futuro dell'umanità il docufilm di Emanuele Caruso con Maya Sansa, Giuseppe Cederna e il medico Franco Berrino in uscita a marzo

Uscirà al cinema il prossimo 5 marzo “A riveder le stelle“, un docufilm girato nel parco della Val Grande, l’area wilderness più grande d’Europa.
Le riprese (effettuate con droni e cellulari di ultima generazione alimentati con energia fotovoltaica) si sono concluse pochi mesi fa e c’è grande attesa per l’arrivo nelle sale del lungometraggio. Il film documentario, per la regia di Emanuele Caruso, giovane regista di Alba che ha già firmato alcuni progetti interessanti come “La terra buona” (2018), è un progetto di grande attualità, da interpretare come una lettera al futuro dell’umanità proprio mentre ci si interroga sulle sfide legate alle tematiche ambientali e la lotta al cambiamento climatico. Il film è realizzato con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte – Piemonte doc Film Fund e del Parco Nazionale della Val Grande.
Gli scenari selvaggi del parco ospiteranno il cammino fisico e di riflessione, di un gruppo di sei persone fra cui gli attori Maya Sansa e Giuseppe Cederna, immaginati in un futuro in cui l’uomo non sia riuscito a salvare il proprio pianeta, minacciato dal cambiamento climatico. Ad accompagnarli anche Franco Berrino, medico e scienziato molto conosciuto e grande esperto nella prevenzione, sopratutto a tavola, e nella cura dei tumori. La “compagnia” lascerà le proprie case, telefoni e comodità e si avventurano a piedi in un viaggio di 7 giorni attraverso i territori della Val Grande, l’area naturale selvaggia più grande d’Europa.
Oltre 150 chilometri quadrati di sola natura con il compito di rispondere a quella domanda che dal futuro ci viene fatta: “Come abbiamo potuto permetterlo?”
Il teaser:
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