L’Epifania porta il cammello, re dei dolci nelle pasticcerie varesotte
Nei banchi delle pasticcerie della provincia sono già esposti i tipici dolci con le due gobbe. Ma da dove arriva la leggenda?

Con l’Epifania a Varese e provincia arriva il cammello. Il tipico dolce della “Befana” nel varesotto che tanto piace ma che allo stesso tempo è legato a un alone di mistero rispetto alle sue origini.
Perché proprio il cammello? Certo, la figura dell’animale si rifà al racconto dei Re Magi, ma per quale motivo le pasticcerie del nostro territorio hanno deciso di produrre un dolce di pasta sfoglia con quella forma?
La risposta potrebbe avere addirittura una prospettiva storica: la leggenda racconta che dal varesotto passarono le reliquie dei Magi, rubate dal Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano e da lui donate all’arcivescovo di Colonia.
Sui cammelli, i varesini hanno creato un dolce dall’origine misteriosa: la forma deriverebbe dalla cavalcatura più conosciuta dei Re Magi e potrebbe essere la versione nobile di un dolce più antico e popolare, di frolla o di pane. Che la leggenda sia verità o fantasia, la presenza delle reliquie fece galoppare l’immaginazione.
Di certo c’é che il cammello rimane un dolce fortemente legato a Varese e alle zona limitrofe. E’ infatti difficile trovarlo già nell’alto milanese e a Milano città solo alcune pasticcerie lo producono.
Rimane una tradizione, pochi giorni all’anno, dal primo di gennaio circa all’Epifania. Meno di una settimana per uno dei dolci più amati ma anche più misteriosi della nostra cucina.
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