L’ex direttore della Bernacchi: “Licenziato perchè davo fastidio”
Sergio Sgubin interviene dopo le dimissioni di tre consiglieri del CdA e le polemiche tra sindaco e opposizione
(nella foto sopra l’ex direttore poco dopo la nomina alla direzione del Savona Calcio)
Cosa sta capitando alla Fondazione Bernacchi Arioli?
Le recenti dimissioni dei tre consiglieri di nomina sindacale hanno dato il via a un botta e risposta tra il sindaco Silvana Alberio e il capogruppo di Viva Gavirate Selvino Beccari.
Alle due posizioni si aggiunge quella dell’ex direttore generale della casa di riposo Sergio Sgubin, licenziato nel gennaio del 2016.
In una lettera, ricorda il suo arrivo e le difficoltà economiche in cui versava la casa di riposo:« A Gavirate, – scrive Sgubin – quando sono arrivato alla fine del 2005, con la (positiva) gestione della Sig.a Maria Luisa Reggiori, vi era un “buco” – vero- di circa 1 milione di euro, eredità delle precedenti gestioni (ultima della presidente Luini), che, come Direttore, in sinergia con il CDA, ho provveduto a risanare il 3 anni.
Poi però è arrivato il “famoso” lodo arbitrale “Carniello” che ha costretto la Fondazione a impegnarsi in un pesante mutuo (che sommato ai precedenti cubava più di 2 milioni di euro). Debiti pregressi e, come bene dice il Sindaco Alberio, presenti ancora in quanto sostenuti con mutui a lungo termine. Il precedente CDA a presidenza Speziani non ha “salvato” la Bernacchi perchè le problematiche erano solo di “cassa” e temporanee, tanto che il sottoscritto aveva preparato un Piano Aziendale più che sufficiente per risolvere la situazione. Ma dopo averlo approvato il CDA ha fatto marcia indietro e mi ha licenziato perchè il problema non era quello».
Sgubin dà, quindi, la sua spiegazione sulla decisione del CdA di licenziarlo: «Davo “fastidio” – sostiene Sgubin – perché la volontà era quella di gestire direttamente le attività e il personale, quasi fosse una ditta privata del presidente e di pochi altri, con scarsissime conoscenze in materia e insufficiente preparazione culturale di settore e professionale (con “deleghe” dirette – anomale – di gestione, peraltro contrarie allo Statuto di allora e, se non è stato cambiato, di ora). Occorre informarsi bene, tutto è agli atti, ogni cosa. Al di la dei proclami politici e di interessi di bottega. Gavirate e la Fondazione mi sono rimaste nel cuore perchè ho dato un pezzo della mia vita professionale, se mi chiamassero ci tornerei anche, per far risaltare una realtà storica che non merita il contrario».
Cosa ci sia dietro alle dimissioni dei tre consiglieri resta quindi ancora poco chiaro. Il Sindaco Alberio ha numerose carte da analizzare per comprendere la situazione e per ora si limita a un “no comment”.
Selvino Beccari legge la presa d’atto di Sgubin come la chiara volontà del sindaco di richiamarlo nel ruolo di direttore: «Prendo atto della disponibilità del signor Sgubin che, evidentemente, spiega la posizione assunta dalla sindaca Alberio.Il cerchio si è chiuso; di questo ringrazio il signor Sgubin che mi ha consentito di comprendere quale fosse l’obiettivo ultimo della Sindaca Alberio. Rimetto alla conoscenza dei gaviratesi ogni valutazione». Ribadisce inoltre la piena stima nell’operato del CdA: « Quanto alla gestione della Fondazione Bernacchi in questi ultimi anni non possiamo esimerci dal constatarne i risultati positivi e questo dovrebbe bastare».
Una conferenza stampa era stata annunciata da parte dei dimissionari per chiarire le motivazioni. Convocazione che è poi saltata.
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