“Non una clinica nuova ma il trasferimento di due poliambulatori”

Dopo il dibattito in commissione urbanistica, Malek Isber chiarisce alcuni punti del progetto della Casa delle Ancelle di San Giuseppe, che radunerà gli attuali centri di via Maspero e via Veratti

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Non una realtà nuova, ma un trasferimento. La clinica nella “casa gentilizia delle Ancelle di San giuseppe” radunerà, in via De Cristoforis, il centro fisioterapico di via Maspero e il Medical Point di via Veratti.

Malek Isber, amministratore dei due centri medici, riabilitativi e radiologici aperti da decenni Varese, vuole chiarire il progetto su cui sono state espresse alcune criticità in commssione urbanistica: « Sono entrato per la prima volta in questa struttura per una suora paziente del centro – spiega  – Me ne sono innamorato per la bellezza e la ricchezza storico culturale che custodiva. Quando ho saputo che le suore stavano cercando un compratore che ne rispettasse il vincolo socio sanitario, mi sono fatto avanti. Riunire qui tutte le nostre attività sarebbe stato ottimale, non solo per la nostra organizzazione, ma anche per i pazienti che avrebbero potuto accedere a una struttura di grande valore».

L’iter burocratico ha costretto a Isber di affrontare i punti delicati che quel trasferimento comporta: « Abbiamo fatto uno studio sui flussi di traffico che avremmo portato, sulla base della nostra attuale attività ambulatoriale di via Veratti e di via Maspero, zone abbastanza congestionate della città».

Lo studio ha approfondito anche la necessità di reperire posteggi e servizi per i dipendenti: « Abbiamo stipulato una convenzione con un’azienda di car sharing per permettere ai dipendenti di parcheggiare in aree periferiche della città e arrivare con l’auto elettrica. Una politica che promuove anche il car pooling tra i colleghi per ridurre traffico e occupazione dei posteggi. All’interno del nostro cortile – spiega ancora Isber – ricaveremo dei posteggi da destinare ai disabili o ai pazienti fragili, mentre stiamo vagliando la possibilità di fare convenzioni con parcheggi della zona: ci sono posteggi pubblici e c’è anche un multipiano attualmente chiuso su cui si potrebbe avviare una trattativa».

Per realizzare il suo sogno, Malek Isber ha messo sul piatto un progetto di riqualificazione delle vie De Cristoforis, Sonzini e Nicolini: « Pagheremo i lavori di riasfaltatura, la realizzazione di attraversamenti pedonali di sicurezza, inserti di cubetti di porfido come arredo urbano, segnaletica e predisposizione per l’illuminazione. All’interno della “Casa delle ancelle” abbiamo lavorato d’intesa con la Sovrintendenza che ci ha chiesto e, volentieri abbiamo eseguito, di mantenere gli affreschi e alcuni manufatti risalenti al Collegio Torquato Tasso. Aprire questa casa alla città è un valore assoluto».

La casa di cura potrà, dunque, contribuire al rilancio del quartiere di Biumo Inferiore, nei progetti dell’attuale amministrazione, assicurando anche un ulteriore servizio che manca alla città: « I nostri medici hanno segnalato la necessità di avere una struttura dove effettuare piccoli interventi chirurgici. Noi non siamo un ospedale e non lo vogliamo essere. Offriamo una opportunità a quanti vogliamo avere un trattamento sanitario in regime privato, di avere un’alternativa di qualità, senza doversi spostare a Milano o Castellanza».

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(nella foto sopra Malek Isber con la progettista architetto Paola Repetto)

L’attuale struttura, a più piani, oltre a radunare le diverse attività dei due centri di Isber, si arricchirà anche di due sale chirurgiche e nove camere di degenza con 12 posti letto: « Realizzeremo un’offerta di assoluto valore dal punto di vista alberghiero. Ma ci doteremo anche di alta tecnologia : una Tac 128, una risonanza ad alto campo da 1,5 tesla e una tomosintesi con cui già oggi effettuiamo esami diagnostici in servizio sanitario come le mammografie. La nostra sarà un’offerta che non si potrà mai sostituire a quella dei due ospedali varesini che sono eccellenze, qualitativamente di livello. Per noi rimangono punti di riferimento centrali e ci convenzioneremo per la rianimazione e tutte le urgenze che vanno gestite solo da ospedali».

Il progetto ora è atteso in consiglio comunale: « Io tengo molto a questa idea perchè quella villa è un bene prezioso che la città deve poter ammirare. Io sono cresciuto in questa città, la sento mia e vorrei restituire un po’ di quanto ho avuto. Abbiamo una clientela programmata in base alle agende: oggi i nostri poliambulatori lavorano in aree che, quanto a parcheggi, soffrono molto e non riceviamo alcun tipo di lamentela. La nostra utenza, quindi, non sarà tale da portare squilibri a Biumo perchè non abbiamo servizi come un pronto soccorso dove si accede senza programmazione. L’unica attività libera che offriamo è quella del punto prelievi che non si sposterà da via Maspero. Lì continueremo a svolgere il servizio per il quale siamo accreditati».

Una volta completato l’iter burocratico, il cantiere potrà aprire : i lavori dovrebbero durare tra i 10 e i 12 mesi. Il progetto porta la firma dello Studio 30 che ha curato il minimo dettaglio: a partire dal traffico, alla riqualificazione della zona sino alla restituzione di una villa di grande bellezza.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Gennaio 2020
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