Novemila primule per il Giorno della vita e arriva il bonus “NascoCav”

In occasione della 42° Giornata per la vita, domenica 2 febbraio, l’associazione sarà presente sui sagrati della Valle Olona per distribuirle

mario sansalone cav

Anche quest’anno il Centro di aiuto alla vita di Busto Arsizio (via Antonio Pozzi 7) celebrerà la Giornata per la vita e lo farà attraverso il Primula day. In occasione della 42° Giornata per la vita, domenica 2 febbraio, l’associazione sarà presente sui sagrati della Valle Olona per distribuire le 9000 primule volte a raccogliere i fondi per sostenere tutte le donne desiderose di portare a termine la gravidanza.

«Abbiamo scelto la primula perché è un fiore che lotta contro tutte le intemperie e i cambiamenti climatici per rimanere in vita così come tutti i bambini del Cav lottano per poter nascere» ha raccontato il consigliere di Federvita Lombardia Mario Sansalone. Domani sera, invece, si terrà la veglia alla Parrocchia di Madonna Regina (via Favana).

«I bambini nati nel 2019 con l’aiuto del Cav di Busto sono stati 45, ma quello che riscontriamo sempre di più è una mancanza di speranza verso il futuro. – ha spiegato il presidente Antonio Pellegatta – Il 90% di donne che cercano il nostro aiuto sono straniere e nonostante le difficoltà, principalmente economiche e di tipo abitativo, desiderano proseguire la gravidanza; mentre allo sportello dell’ospedale sono molte di più le donne italiane a chiedere aiuto, ma soprattutto a chiedere l’aborto».

Il Centro di aiuto alla vita porge una mano alle donne in gravidanza sia con aiuti consistenti di alimenti, con il pagamento di spese e nei casi più gravi, in seguito a valutazioni, procede con dei progetti personalizzati; il progetto “Nasco Cav” consiste in un aiuto di 3000 € dilazionati in 18 mesi per riuscire a rimediare alla problematica riscontrata, coprendo l’arrivo del bambino e accompagnando le famiglie durante il primo anno di vita del neonato. A questo si affianca il lavoro delle volontarie che si offrono nel seguire le neomamme anche nelle faccende domestiche e quotidiane.

Similmente a “Nasco Cav” esiste il “Progetto Gemma” gestito da Vitanova di Milano in cui vengono offerti 160€ al mese per 18 mesi (per i 6 mesi prima della nascita e i 12 primi mesi del neonato).

«Non sono le giovani tra i 16 e 24 anni a ricorrere all’aborto, ma principalmente si tratta di gente adulta, sopra i 34 anni, come se la cultura si sia infiltrata nella nostra mentalità, per cui a “causa” di diversi fattori, come la possibile perdita del lavoro, la scelta più efficace risulta essere l’aborto» ha precisato Mario Sansalone; «La paura di perdere il lavoro è sempre alta, unita al fatto che il lavoro di solo un coniuge non basta; per questo in ospedale, tramite la stanza che da vent’anni ci viene riservata, distribuiamo materiale informativo e teniamo colloqui. L’85% accetta il materiale e il 48% accetta di avere un colloquio, ma il 63% sono donne italiane non accompagnate, lasciate sole nel prendere decisioni così importanti» ha evidenziato la vicepresidente Giovanna Bizzarri.

«Le culle dei nati in Lombardia secondo una ricerca sono sempre più vuote. In uno degli ultimi anni sono nati 9671 bambini, l’anno precedente 10831 andando ad aumentare sempre di più fino al 1919 quando si sono registrati 8800. Per questo il lavoro che svolge il Cav risulta essere fondamentale con un risvolto sociologico che, però, non viene percepito» ha chiosato Mario Sansalone, speranzoso insieme al presidente Antonio Pellegatta e alla vicepresidente Giovanna Bizzarri di conoscere nuovi volontari per poter aiutare più mamme a dar vita ai propri figli.

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Orlando Mastrillo
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Pubblicato il 28 Gennaio 2020
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