Parco Valle del Lanza e Parco Pineta, l’annessione è realtà
Nella sala consigliare di Malnate si è tenuta l'assemblea dei sindaci del Plis del Lanza, un incontro che porterà alla firma dell'annessione al Parco Pineta
Si è tenuta a Malnate l’assemblea dei sindaci, il passo formale che porterà il parco regionale Parco Pineta a gestire il Plis (parco locale di interesse sovraccomunale) della valle del Lanza.
Presenti alla sala consigliare di via De Mohr i sindaci dei comuni del Plis (Malnate, Vedano Olona, Bizzarone, Rodero, Solbiate Con Cagno, Valmorea) per l’incontro che porterà alla firma per l’annessione.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il sindaco di Malnate Irene Bellifemine: «Credo che con questa possibilità ci sia poi la capacità della Regione di fornire rifornimenti, penso alla messa in sicurezza dei percorsi come alla manutenzione e alla promozione. Spero che questo passaggio permetta di avere una visione più globale e turistico per tutti i comuni che afferiscono»·
Il presidente del Parco Pineta Mario Clerici ha spiegato con ordine le dinamiche che hanno portato all’annessione e come verranno distribuiti compiti e mansioni: «Regione Lombardia tre anni fa ha deciso di scommettere sui parchi regionali, assegnando loro un’area vasta, che diventi il gestione di tutte le forme di tutela. Nel nostro caso Parco Pineta diventa riferimento di tutto l’asse dell’Olona, partendo dal confine e arrivando alle porte di Milano. I Plis hanno potuto fare una scelta, decidere di rimanere da soli o, come nel nostro caso, fare gruppo e unire vari parchi sovraccomunali: Lanza, Rto, Rugareto. L’Ente Parco non si sostituisce a enti come comuni e provincie, l’assemblea dei Plis continua a esistere. Il Parco Pineta andrà a proporre iniziative e progettualità, tutto viene regolamentato in maniera estremamente ordinata e trasparente».
«Le Guardie ecologiche volontarie – ha proseguito il presidente – devono fare ancora di più. Credo che debbano restare tre i gruppi, ognuno per parco, ma lavorando assieme aiutandosi l’un con l’altro con un coordinamento unico che è il coordinatore del Parco Pineta. Dobbiamo essere capaci di comunicare, quello che facciamo ma anche il nostro territorio. Dobbiamo superare l’idea che il parco parli solo di ambiente, ma deve valorizzare il territorio anche da altri punti di vista: architettonico, storico, letterario, culturale».
Gabriele Pozzi, direttore del Parco Pineta: «Volevo spendere un ringraziamento personale a Fabrizio Donadini per il lavoro svolto fino a oggi e sono sicuro che anche in altra veste proseguirà a dare il suo contributo».
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Scusate la nota volutamente polemica ma siete sicuri che si può parlare di “turismo verde” e valorizzazione culturale quando quasi tutti i sentieri di accesso del Parco Pineta sono presidiati da prostitute di colore …quando spesso nelle aree di sosta ci si trovano mini-discariche e quando a volte nei bellissimi sentieri c’è il rischio di trovare spacciatori?
Signori…il parco è stupendo…ho seguito anche molte passeggiate organizzate dai GEV e dalle persone del parco ma siamo ben lontani dal concetto di “patrimonio ambientale” da valorizzare se prima non si fa una radicale operazione di bonifica e non si predispongono le strutture per far sì che le persone possano accedere alle zone del parco in totale sicurezza e senza la preoccupazione di fare incontri sgraditi.
La cosa più naturale sarebbe quella che a lato di qualsiasi strada di accesso pubblico venga realizzata una pista ciclabile in modo tale da far addentrare le persone nelle zone più interne del parco in totale sicurezza, senza rischiare la vita a causa delle numerose auto che sfrecciano senza controllo oppure a causa dei clienti che a volte improvvisano manovre azzardate per “depositare” o “prelevare” le signorine.
Se paragoniamo il Parco Pineta alla Foresta Nera tedesca la strada da percorrere è ancora lunga e fitta di ostacoli.