Parte il progetto contro i maltrattamenti negli asili nido
Si chiama "Un nido per noi" e mira a formare gli educatori, sensibilizzare le famiglie e creare un vademecum nel caso vi siano segnali di violenza. Un progetto di Ats, Comune e Cooperativa Davide
Prende il via nei prossimi giorni Un nido per noi, un progetto volto alla prevenzione dei rischi di maltrattamento dei bambini che frequentano i nidi cittadini (0-3 anni), attraverso la costruzione di un ambiente caratterizzato da un clima di fiducia tra i vari soggetti che vivono i servizi nido: figure educative, genitori, bambini. L’idea fondante è che il miglior modo per prevenire i rischi di maltrattamento sui più piccoli, passi attraverso la costruzione di una sensibilità condivisa rispetto a segnali preventivi di disagio e malessere.
Il progetto si rivolge ad un “noi” costituito da tutti i soggetti caregivers che, se ingaggiati adeguatamente, possono potenzialmente costituire dei fattori protettivi rispetto al maltrattamento, favorendo altresì un prendersi cura consapevole e corresponsabile.
L’ente capofila del progetto è Ats Insubria, i partner sono il Comune di Busto Arsizio e la Cooperativa sociale Davide: il progetto è stato presentato nell’ambito delle azioni di informazione/formazione nidi e micronidi in attuazione dell’art.2 della L.R. 18/2018.
Lo scopo generale del progetto è quello di far emergere e riconoscere, sia all’interno delle strutture nido/micro-nido che nel contesto familiare, eventuali segnali di disagio fisico e/o psichico dei minori.
Il progetto, perciò, si articola in tre direttrici. La formazione è rivolta ai coordinatori e educatori dei 22 nidi presenti in città e consulenza per contrastare forme di disagio in pregiudizio. La sensibilizzazione consisterà nella in-formazione ai genitori e consulenza per approfondire i concetti di difficoltà, disagio e pregiudizio, far conoscere meglio loro le modalità osservative necessarie per rilevarli, sostenere la fiducia e la necessità di alleanza educativa nido-famiglia. La terza direttrice è la costruzione di un vademecum che permetta l’applicazione di linee guida condivise qualora vi siano condizioni di pregiudizio.
La metodologia utilizzata è di tipo interattivo, si alterneranno momenti di approfondimento, ad attività laboratoriali in piccolo gruppo finalizzate all’immersione nelle problematiche, all’individuazione dei segnali e alla sperimentazione concreta dell’utilizzo di strumenti di lavoro. Ogni sessione sarà condotta da due formatori esperti sul tema, con approccio multidisciplinare, in ottica multidimensionale.
Osserva l’assessore all’Educazione Gigi Farioli: «il progetto va ad aggiungersi a una serie di interventi di formazione e prevenzione, cura del disagio psichico e fisico che abbiamo già sperimentato in riferimento a bambini e adolescenti in altri cicli scolastici. Adesso in particolar modo ci rivolgiamo ai bimbi fino ai 3 anni, consapevoli e consci del fatto che se il disagio si instaura molto precocemente, rischia poi di cristallizzarsi e di condizionare fortemente l’evoluzione fisica, fisiologica e psichica dell’adulto e dell’ adolescente. Insieme ad Ats e Cooperativa Davide questo progetto è stato selezionato come il migliore presentato nell’ambito dell’Ats insubria».
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