I partigiani, i nazisti e la Valgrande: in montagna per ricordare il 1944

Al circolo Cuac una serata con Stefano Cerutti, autore del documentario girato nei boschi e sulle cime della Valgrande

Paolo Rindi disperso in Valgrande

La storia del rastrellamento nazifascista del 1944 è anche la storia della Valgrande di oggi, la più grande area wilderness d’Italia: venerdì 17 gennaio verrà raccontata al circolo Arci Cuac a Gallarate (quartiere Arnate).

All’inizio di giugno del 1944 sui monti della Valgrande, tra Verbania e l’Ossola, si trovavano circa quattrocento partigiani. Guidati da antifascisti di lunga data ed ex sottoufficiali dell’esercito, erano per lo più giovanissimi: vennero attaccati da nazifascisti che per due settimane diedero la caccia nei boschi e fin sulle cime, senza possibilità di tregua. La distruzione degli alpeggi e delle borgate dei boscaioli modificarono per sempre il paesaggio, creando un’ampia area disabitata, paradossalmente sottratta all’uomo e restituita alla natura (e tutelata poi con un Parco Nazionale nel Dopoguerra).

Il rastrellamento, ma anche lo spettacolare ambiente montano vengono raccontati dal documentario “Valgrande ’44, Storia del Rastrellamento”, realizzato da Stefano Cerutti, videomaker di FramePerSecond. Nel corso della serata dialoga con l’autore Roberto Morandi, giornalista di VareseNews e autore della pagina Facebook “Ossola ’44”. Ci sarà anche una attenzione particolare per raccontare la presenza, tra i partigiani della Valgrande, anche di tanti ragazzi provenienti da Busto Arsizio e dal territorio del Gallaratese (in particolare da Samarate).

Appuntamento al circolo Cuac in via Torino 64 a  Gallarate, dalle 20.30.
Ingresso con tessera Arci 2019/2020, valida poi in ogni circolo d’Italia.

Alle ore 20: piatto di polenta con salsiccia / polenta con gorgonzola, a 5 euro. Prenotazioni: Luca 3402375871

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2020
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