“Siamo pronti a far rivivere i burattini di Niemen”
Il Circolo Culturale di Biandronno ha ritrovato alcune delle sceneggiature originali. Vorrebbe proporre uno spettacolo completo ma sul progetto "pesa" la fine della convenzione con il Comune
Villa Borghi, il burattinaio Niemen, e persino il fantasma di Luigi Borghi devono molto al Circolo Culturale. È grazie a un gruppo di venti persone appassionato di storia e culturale locale se il tempo a Biandronno passa lasciando una traccia.
Da anni, dal 2017 per l’esattezza ma anche prima, si sono presi cura della Villa, l’hanno difesa dall’incuria, hanno gestito l’immobile ma anche il bel parco che lo circonda. Hanno custodito e soprattutto valorizzato i burattini in legno di Gualberto Niemen, il burattinaio della storica famiglia che aveva fatto della sua passione, una professione vera, trasmessa anche a Chicco e Betty Colombo dei quali è stato maestro. Ora la convenzione con il Comune di Biandronno sta per scadere e il circolo spera che venga rinnovata.
«In questi anni abbiamo promosso molte iniziative – spiega il presidente Pietro Parola, nella foto al centro con Franco Grazioli e Carlo Carcano- contribuendo a a rendere vivo e vitale il paese. Da pochi giorni si è conclusa “la villa dei presepi“: una manifestazione che ha richiamato oltre 2000 persone e che ha visto l’esposizione di quasi quaranta presepi. È stata davvero una grande edizione, un successo ottenuto grazie all’esperienza maturata e agli investimenti fatti.
L’accordo con il Comune stabilisce che il circolo si occupi della valorizzazione e promozione della collezione dei burattini di Gualberto Niemen composta da 57 personaggi – continua Parola – e in questi anni lo abbiamo fatto arricchendo la collezione di video e di oggetti dell’artista. Abbiamo ricostruito il suo laboratorio, realizzato un grande teatrino. Un patrimonio davvero unico nel Varesotto».
Un tesoro che non può e non deve andare perso. «La novità più bella ed interessante è che abbiamo ritrovato alcune delle sceneggiature originali degli spettacoli di Niemen. Le altre, erano oltre 34, sono andate distrutte dalla badante che lo ha accudito negli ultimi anni: ha usato i fogli con le commedie scritte a mano per accendere il camino. Per fortuna sono tutte depositate in Siae e quindi, di fatto, ben custodite».
Ora il Circolo Culturale vuole riproporre uno spettacolo completo, che metta sul palco le copie (non gli originali che si trovano nella casa dell’erede “spirituale” dell’artista) dei burattini di Gualberto Niemen.
«Sono i bambini e le famiglie a chiederlo. E noi abbiamo tutta l’intenzione di soddisfare le loro richieste – dice ancora il presidente Pietro Parola – Certo dipenderà dal Comune: se la convenzione verrà rinnovata, noi porteremo avanti le nostre iniziative, che per il 2020 sono tante: oltre alla commedia dei burattini, la promozione della fiera dell’agricoltura e il raduno di auto e moto d’epoca. Il nostro auspicio, ovviamente, è che si possa proseguire sempre in stretto rapporto con l’assessorato alla cultura del Comune nell’interesse di tutta la comunità»
CHI ERA GUALBERTO NIEMEN
Era il burattinaio più anziano d’Italia. Una istituzione per tanti professionisti e una figura molto amata a Biandronno dove viveva dal 1934 e dove era conosciuto come nonno Berto Si è spento nell’agosto del 2003, all’età di novantotto anni. Sul lago di Varese era giunto dopo avere girato con la sua famiglia di tradizione circense. Una famiglia di ginnasti per l’esattezza, una tradizione che lui aveva scelto di non seguire anche per la tragica scomparsa della madre, una funambola, dopo un’esibizione, quando aveva solo pochi anni.
Oltre ai suoi personaggi Niemen aveva scritto numerosi copioni, e girato con i suoi spettacoli in tutta Italia. Nel 1978 un grave incendio devastò la sua bottega distruggendo e bruciando tutto il suo ricco archivio e tutti i suoi burattini. Da allora Niemen si mise a riscrivere a memoria i copioni dei suoi spettacoli cercando di ricordare ogni minimo particolare dei suoi scritti.
Tra le maschere che hanno riscosso il maggior successo vi è Testafina, un personaggio ironico dalla battuta pronta, sempre ricco di spirito, al quale il maestro aveva dedicato la sua migliore forza interpretativa.
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