Stelle cadenti o bolidi? Ecco cosa sono e perchè li vediamo ora

Continuano le segnalazioni di avvistamento di bolidi nel varesotto. Dopo quello che hanno visto in tanti nei giorni scorsi, nella serata di ieri ci sono giunte diverse segnalazioni, da Gallarate come da Varese. Ma di cosa si tratta esattamente?

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Continuano gli avvistamenti di bolidi nel varesotto. Dopo quello che hanno visto in tanti nei giorni scorsi, nella serata di ieri ci sono giunte diverse segnalazioni, da Gallarate come da Varese. Ma di cosa si tratta esattamente? Devono preoccuparci o rappresentano un fenomeno del tutto naturale?

La “stella cometa” che ha attraversato i cieli del tramonto

«Non è un evento cosi raro – Ci spiega Chiara Cattaneo dell’Osservatorio Schiaparelli di Varese – La terra in continuazione attraversa zone di detriti come piccoli sassolini, polveri, pezzetti di ghiaccio: quando entrano in atmosfera si bruciano e formano la scia che vediamo. Il fenomeno più famoso è quello della notte di san Lorenzo, cioè il passaggio delle scie di detriti chiamate Perseidi, che avviene intorno alla metà di agosto. Ma ci sono più di 250 piogge di meteore all’anno: quasi ogni notte potremmo vederne alcune, e il fatto che non succeda dipende un po’ dalla disabitudine all’osservazione del cielo e un po’ dall’inquinamento luminoso delle città, che rende oggettivamente più difficile distinguere i punti luminosi».

Sono stelle cadenti o bolidi? «La fantasia popolare le chiama stelle cadenti, in realtà di norma sono meteore – spiega l’astronoma – Si tratta di sassetti molto piccoli, di norma: a volte però sono un pochino più grandi, e in questo caso li chiamiamo bolidi. Sassi un po’ piu grossi delle meteore ma in ogni caso di dimensioni non superiori a qualche centimetro di diametro, che bruciano totalmente ma fanno una scia piu persistente e quindi più visibile. Questi sono quelli che vediamo più spesso e che ci vengono segnalati. Il termine però di “stella cadente” non è corretto, perchè nulla tocca terra, se non le polveri generate dalla combustione».

Quello che ci impressiona cosi tanto è quindi un sassolino… «Diciamo di si. I corpi più grossi si chiamano meteoriti, se sono ancora più grandi vengono definiti asteroidi. Non si tratta però del fenomeno segnalato, si tratta di eventi molto piu rari e monitorati. Un asteroide della dimensione di un chilometro distruggerebbe un continente, un asteroide di dieci chilometri di diametro distruggerebbe la terra, tanto per intenderci».

Ma quindi si tratta di una “notte di san Lorenzo” in ritardo? «Anche qui, è sbagliato pensare al fenomeno solo in agosto: praticamente si vedono sempre. Le più importanti piogge di meteore sono in effetti quelle di metà agosto, le Perseidi, ma ci sono anche le Orionidi, che la terra incontra a novembre. Di norma la pioggia di meteore è causata dal passaggio di una cometa, che passando lascia dietro di sè dei detriti: quella di metà agosto che vediamo ora, per esempio, è stata causata dal passaggio della cometa “Swift Tuttle” passata l’ultima volta nel 1992. Non c’è solo questa però ma molte altre: in questi giorni per esempio ci sono le quadrantidi. Il radiante da cui partono queste ultime è la costellazione di Boote, che è facile da trovare nel cielo: ha come punto dominante una una stella molto luminosa che si chiama Arturo, facilmente identificabile».

Ma cos’è una cometa? «Una cometa è un blocco di roccia con ghiaccio sopra: molto piu grande di una meteora, ha diversi chilometri di diametro. Molte stanno ai margini del sistema solare, altre stanno all’interno. quando si avvicinano a sole e pianeti passando lasciano polveri e detriti, che rimangono nello spazio formando una scia».

Quindi possiamo vedere ancora i bolidi? «Volendo, le meteore si vedono tutte le sere, basta andare fuori e in cieli bui senza inquinamento luminoso. Chi va in montagna o in mezzo al mare ne ha viste tante. La verità è che abbiamo perso abitudine di vedere il cielo, cosi dei fenomeni che sono quasi quotidiani diventano un po’ inquietanti. A guardare con costanza, per esempio, si vedono i satelliti, non solo quelli in partenza come le scie di pochi giorni fa, ma anche la stazione spaziale internazionale che è luminosissima, con una luce giallastra. Si vede tutto quello che succede nel cielo, basta guardarlo».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Gennaio 2020
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