La fabbrica abbandonata e l’amianto. “Dovevano risolvere tutto in sei mesi, ma siamo al punto di partenza”

L'ex sindaco Bellora torna a parlare e rinfaccia all'attuale maggioranza le accuse ricevute in campagna elettorale sulle aree dismesse: "I problemi di Cardano sono molto complessi e non si risolvono in poco tempo"

ex Stere Cardano novembre 2018

«Come recita un detto popolare, “non esistono soluzioni semplici a problemi complicati”. Ed è esattamente così per il futuro dell’ex Stere e del Nautilus, che la nuova amministrazione avrebbe dovuto risolvere già nel primo anno». Angelo Bellora torna a parlare, e lo fa togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. L’ex sindaco di Cardano al Campo ha commentato l’intervista di fine anno del suo successore Maurizio Colombo, ricordando che sulle questioni più calde della città non si è ancora fatto alcun passo avanti.

Le pagelle di Colombo per il 2019: «Sufficienza piena, ma ancora tanto da fare»

«Noi – afferma Bellora – eravamo accusati di essere coloro che facevano scappare gli operatori; ma, come stanno riscontrando loro adesso, queste cose sono molto complicate e necessitano di tempo».

L’ex Nautilus di Cardano al Campo

L’ex sindaco dà atto a Colombo di tenere un atteggiamento positivo a riguardo; i due, di fatto, sono d’accordo nel considerare il cambio della viabilità come l’aspetto fondamentale attorno a cui organizzare i lavori: «Gli operatori, giustamente, pensano al profitto; il compito dell’amministrazione – ribadisce – è di conciliare le richieste degli operatori con la difesa del territorio e dei cittadini. Quell’area, in vista di eventuali progetti per l’ex Nautilus e per i lotti circostanti, ma anche in vista della realizzazione della ferrovia per Malpensa, va rivista totalmente dal punto di vista viabilistico. La rotonda – che Colombo vorrebbe inserire tra le opere di compensazione per la ferrovia, confermando la richiesta della passata amministrazione – è il minimo: poi andrebbero realizzate la pista ciclabile e le corsie di decelerazione. Noi un progetto per un insediamento commerciale l’avevamo fatto, è ancora sul tavolo».

141tour Cardano al Campo

Quello che lamenta Bellora è l’atteggiamento della maggioranza in Consiglio, giudicato troppo poco aperto al dialogo: «Non si discute più come si dovrebbe. Durante l’ultimo Consiglio (in cui si è votato il bilancio di previsione e il dup, ndr) mi è stato detto che io mi segnavo tutte le domande e rispondevo punto per punto all’opposizione. Adesso non mi pare che succeda più: si preferisce uscire sui giornali e dire frasi generiche come “stiamo vedendo”. Ma, finora, non si è risolto niente».

Il futuro dell’ex Stere a Cardano al Campo

«È un altro problema complicato con soluzioni complicate» la battezza Bellora. Che ricorda le idee per andare incontro all’operatore che avrebbe acquistato la Stere: «Considerate le grandi somme di denaro necessarie a risistemare la struttura, già nella stesura del pgt si era voluto andare incontro ai futuri operatori compensandoli con una maggiorazione volumetrica. Successivamente, però, in sede di vendita giudiziaria la villetta fu stralciata dal pgt, e questo ha ridotto la volumetria disponibile. Poi – continua – quello che spaventava era una norma, un accordo di programma che prevede che il 50% del terreno edificato vada al comune per edilizia sociale o convenzionata. Vista così sembrava agli operatori una norma da regime dell’Est. In realtà, abbiamo più volte ripetuto che era facilmente disinnescabile, tramite un piano finanziario che tenesse conto, compensandole, delle opere realizzate e di quelle da cedere al comune. Altro problema è quello della volumetria, che l’operatore chiede di realizzare in più rispetto alle previsioni del piano: il problema si può affrontare solo modificando il pgt su loro istanza. Il nostro mandato però stava ormai giungendo al termine, ed era ormai troppo tardi per toccare una questione così importante».

E poi c’è la questione, delicata, dell’amianto, presente sul tetto dell’edificio: «Noi – spiega – avevamo preparato una diffida che dava un termine agli operatori, obbligandoli a rimuovere l’amianto. Chi ha comprato la struttura, un immobiliarista, era a conoscenza di questa incombenza; già la curatela aveva iniziato a rimuoverlo, e nel bando di vendita c’era il piano per asportarlo». Colombo, nella nostra intervista di fine anno, parlava di una norma regionale che potrebbe favorire una possibile riqualificazione dell’area: «Potrebbe trattarsi di un bonus – spiega Bellora – per rigenerare le aree urbane; in questo caso, forse si potrebbe recuperare parte della volumetria in eccesso, ma il problema dell’amianto è comunque da risolvere subito».

«Che maggioranza e opposizione si scontrino e si rinfaccino le cose è normale, è il gioco delle parti» afferma Bellora, per cui una riqualificazione delle aree di Cardano è una priorità: «Se il Nautilus si trasformerà in un’opera di valenza sociale, sarò il primo a fare i complimenti. Il problema, e vale anche per la Stere, è che non è stato fatto alcun passo avanti».

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caccianiga.marco@yahoo.it
Pubblicato il 07 Gennaio 2020
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