Dal Pirellone a Roma, i dipendenti Air Italy fanno sentire la loro voce
Dopo i cortei di lunedì, nella giornata di martedì il presidio davanti alle sedi di Regione Lombardia e Regione Sardegna. Il ministro avverte: "Inaccettabile liquidare con queste modalità"

Tre giorni di mobilitazione, per far sentire la loro voce e portarla da Malpensa e Olbia fino a Roma.
I lavoratori di Air Italy – piloti, assistenti di volo, tecnici, amministrativi – vogliono arrivare nella capitale, giovedì, avendo fatto della crisi della compagnia un fatto nazionale.
Due territori d’Italia mobilitati: da un lato Olbia e la Sardegna – che temono anche l’isolamento, con la crisi di Air Italy – dall’altra il territorio vicino a Malpensa, ai margini della grande Milano che è l’area più attiva d’Italia.
Al mattino di lunedì, a Malpensa, si sono fatti sentire con un corteo che ha attratto la stampa nazionale, che ora si accorge della crisi (già nell’aria da mesi, ma in Sardegna c’era preoccupazione da tempo). Al pomeriggio, l’assemblea al T2, con circa trecento lavoratori presenti.

«Stiamo pianificando l’attività, in vista di giovedì 20 al Ministero» dice Omar Trudu, sindacalista di lungo della Usb che segue Meridiana ed Air Italy da anni. La road map della protesta prevede che il martedì sia il giorno in cui la protesta arriverà nei capoluoghi di Regione: in Lombardia è previsto nella mattina un presidio davanti al Pirellone, sede del Consiglio Regionale, a Milano. «Cercheremo di avere un incontro anche con il presidente di Regione Attilio Fontana, in vista dell’incontro a Roma» spiega Luigi Liguori della Cgil. Analoga iniziativa sarà condotta anche a Cagliari.
In Sardegna c’è molta preoccupazione perché Air Italy è un datore di lavoro importante (in un’area – la Gallura – con forte stagionalità del lavoro), perché la vicenda rischia di sommarsi ad altre crisi, perché lo stop di Air Italy crea anche un problema di connessioni tra l’isola e il continente.
Due giorni, per arrivare giovedì al giorno della convocazione a Roma.
Va notato che, se in Sardegna l’attenzione era alta fin dai tempi del lancio dell’operazione-Air Italy, a Roma e in Lombardia c’è stata minore attenzione da parte della politica, anche in tempi recentissimi. «Il governo non poteva non sapere perché erano mesi che mandavamo richieste di incontro urgente» ha accusato questa mattina l’Rsa di Anpac Assistenti di volo/Piloti Gianluca Griffo, intervistato dal Fatto Quotidiano.
Nelle ultime ore la ministra dei trasporti Paola De Micheli ha adottato una linea più ferma verso l’azienda: «Non è accettabile la decisione di liquidare un’azienda di tali dimensioni senza informare prima il governo e senza valutare seriamente eventuali alternative», ha detto. «Mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all’incontro che possiamo già calendarizzare a partire dalle prossime ore».
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