Ambiente e Costituzione, il professor Grasso ascoltato in Senato
Il docente dell'Insubria è intervenuto sulla proposta di inserire la tutela dell'ambiente tra i principi fondamentali della carta costituzionale

Audizione al Senato per il professor Giorgio Grasso, docente di Istituzioni di diritto pubblico all’Università dell’Insubria a Como che per molti anni ha insegnato anche a Varese alla facoltà di economia.
Il professore è stato ascoltato il 4 febbraio, per la seconda volta in breve tempo, nell’ambito delle audizioni su un insieme di disegni di legge costituzionale, tutti di iniziativa parlamentare, volti a modificare l’articolo 9 della Costituzione per introdurvi tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente. Con il suo intervento, davanti alla prima Commissione del Senato della Repubblica, dedicata agli Affari Costituzionali, Giorgio Grasso ha proposto una riflessione sul disegno di legge costituzionale n. 83 e connessi, ovvero sulla tutela costituzionale dell’ambiente.
«Penso che sia molto opportuno intervenire finalmente sull’articolo 9 della Costituzione – ha illustrato il docente nella sua relazione – per affiancare alle previsioni esistenti norme che riguardino la tutela costituzionale dell’ambiente, un concetto la cui importanza, quando la Costituzione fu scritta, sfuggì ai nostri Padri costituenti, senza che ciò possa rappresentare, ai nostri occhi, un motivo di rimprovero, visto che essi non potevano certamente prevedere tutti i cambiamenti, le trasformazioni e gli sviluppi che hanno toccato il nostro Pianeta e che hanno fatto dell’ambiente (e della sua tutela) un problema assolutamente cruciale, non solo per il diritto costituzionale, forse il problema dei problemi, scusando il bisticcio di parole. Per rendersene conto, basti qui citare le belle pagine di Hans Jonas, sul principio responsabilità, dove si afferma che di fronte all’uso sconsiderato dell’ambiente e alla sua devastazione si profila oggi una situazione di non ritorno e la necessità di assumere la responsabilità per le generazioni future e la condizione della natura sulla terra, pena la mancata realizzazione dell’idea stessa di uomo».
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