Il Centro geofisico si sposta nella dacia di Villa Baragiola
È in corso il trasloco del Centro fondato da Salvatore Furia nel 1956. Una sede prestigiosa e ampia dove accogliere le scolaresche
Dopo oltre mezzo secolo, il Centro geofisico Prealpino cambia sede. È in corso in questi giorni il complicato trasloco di oltre 60 anni di attività: dalla sede di via Beato Angelico, il personale con tutte le attività sarà accolto nella dacia nel giardino di Villa Baragiola.
La prestigiosa sede, che già ospita la Protezione civile, è intitolata a Giuseppe Zamberletti ma anche a Salvatore Furia che avviò un centro di ricerca sul clima, l’ambiente ma anche la sismologia, oltre che sugli astri.
Da ieri, il bollettino metereologico, appuntamento fisso del Gazzettino Padano, viene letto nella nuova sede che rimane, al momento, parallela a quella via via Beato Angelico sino al completamento di tutte le operazioni di trasferimento a fine mese.
Gli spazi sono ancora “arrangiati”, come avviene sempre nei traslochi, con scatoloni e faldoni accatastati o messi provvisoriamente, in attesa dei mobili, in arrivo nei prossimi giorni.
Anche la sala meteo va ancora allestita: attualmente nella capiente e luminosa stanza è ospitata una mostra sui terremoti che il Centro ha allestito in collaborazione con l’INGV a disposizione delle scolaresche. Appena la mostra chiuderà, verrà realizzata la base delle attività meteorologiche: « Queste è una sede ampia e prestigiosa che ci permetterà di ospitare le scolaresche e presentare le nostre attività – spiega Luca Buzzi – abbiamo nuovi laboratori sulla climatologia e i cambiamenti climatici che già proponiamo ma nella sede del Campo dei Fiori perchè a Varese non avevamo spazi».
Il Centro, che occupa il pianterreno, avrà anche una sala ufficiale per le riunioni e di rappresentanza e sarà dedicata al professore: qui saranno sistemate le sue fotografie, i riconoscimenti, i libri accumulati negli anni dal fondatore del centro.
Al momento, manca ancora la centralina con cui fare le rilevazioni meteorologiche: ne arriverà una nuova che, per alcuni mesi, lavorerà in parallelo con quella attuale: « Nonostante lo spostamento in linea d’aria sia limitato – spiega il climatologo – in questo parco c’è sicuramente un diverso microclima. Avremo bisogno di sovrapporre i dati ,per non perdere una memoria di 50 anni di attività».
Dove sarà posizionata è ancora da decidere ma dovrebbe essere all’esterno nel parco attorno alla dacia. La sala meteo sarà rifatta completamente con nuovi computer e macchinari e un monitor gigante dove si potrà controllare l’andamento delle alte e basse pressioni.
Per il Centro geofisico si tratta di un importante traguardo: la nuova sede, assegnata dal Comune gratuitamente, permetterà anche di investire le proprie risorse nella sua attività principali che sono le previsioni ma anche la didattica.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Papi57 su A Varese le imprese sono sotto pressione: i costi energetici superano la media lombarda
GrandeFratello su Coppa Italia di hockey, la "follia ragionata" che torna a Varese per la terza volta
ccerfo su Fontana invita Trump alle Olimpiadi invernali del 2026: "Lo aspettiamo in Lombardia"
Ambro Ribo su Riconoscimenti a Varese: il valore della Polizia Locale lombarda sotto i riflettori
gokusayan123 su Spaccio nei boschi, sindaci della Valcuvia in prima linea: “Introduciamo le zone rosse”
Sergio Falcier su Dalla banca della memoria alla radio dei giovani: Angera vuole "diventare meta turistica 12 mesi l’anno"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.