Coronavirus, come Banco Alimentare e Casa della Carità continuano il loro servizio
Anche in occasione del Coronavirus, banco alimentare e casa della carità continuano il loro servizio, cercando di contemperare bisogni e misure precauzionali della Regione

Anche in occasione del Coronavirus, banco alimentare e casa della carità continuano il loro servizio, cercando di contemperare bisogni e misure precauzionali della Regione.
I servizi della Casa della Carità sono chiusi da oggi, in conformità all’ordinanza di Regione Lombardia per le misure precauzionali anti Covid -19, ma è assicurato il pasto agli ospiti della mensa con la consegna di un sacchetto pranzo, distribuito fuori dai locali. «Un servizio essenziale che vogliamo mantenere e per il quale ringraziamo i volontari del gruppo mensa – spiegano dall’associazione Pane di Sant’Antonio – . Confidiamo che l’emergenza possa presto concludersi e che tutto possa tornare così alla normalità».
Anche la Rete Banco Alimentare che da più di 30 anni in Italia opera nel recupero delle eccedenze alimentari, anche in questo frangente sta cercando in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili di non far mancare il suo sostegno alle oltre 7.500 strutture caritative che assistono circa 1,5 milioni di persone in difficoltà.
«Le Organizzazioni Banco Alimentare del nord Italia sono messe a dura prova nel loro sforzo di coniugare tutto quanto stabilito dalle diverse autorità competenti in merito all’emergenza epidemiologica da CODIV-19, con l’impegno di non far venire meno il sostegno alle strutture caritative che si spendono a vantaggio della parte più vulnerabile della nostra società – – dichiara Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare – Vogliamo che chi vive in situazione precaria possa continuare a sperimentare sostegno e vicinanza anche in una situazione di emergenza. L’impegno di Banco Alimentare è rivolto non solo a garantire il più possibile una regolarità del servizio e le corrette forniture di generi alimentari alle strutture caritative: siamo ancor di più impegnati con la nostra ordinaria operatività al diffondersi di una cultura della solidarietà rispettosa del bene dell’altro e capace di accoglienza».
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