De Andrè e la PFM al cinema, Premoli: “Una pellicola pazzesca”
Il musicista varesino della PFM racconta i retroscena del documentario che il 17, 18 e 19 febbraio sarà nelle sala cinematografiche e di quella tournèe. Lunedì terrà un incontro al Miv
![Cinema](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/02/cinema-787309.610x431.jpg)
«Quella pellicola è un vero miracolo». Flavio Premoli definisce così il documentario che il 17, 18 e 19 febbraio sarà nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Si intitola “Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato”, vede la regia di Walter Veltroni e sarà anche a Varese, al Multisala Impero.
Alla proiezione di lunedì sera, delle 20, sarà presente anche Premoli, musicista varesino che fece parte della storica tournèe: «È un documentario pazzesco. Restituisce l’atmosfera che abbiamo vissuto durante quel tour. Quando l’ho visto per la prima volta sono rimasto sorpreso dalla felicità che aveva sul viso Fabrizio, lui che era sempre piuttosto tormentato e si metteva sempre in discussione. Anche dopo un concerto davanti a diecimila persone in standing ovation, tornava in camerino e ci chiedeva se era andato tutto bene», racconta il tastierista varesino che ancora oggi fatica a credere alla tanta notorietà di quel tour.
«È diventato un culto, anche tra le nuove generazioni. L’anno scorso abbiamo fatto ottanta concerti da tutto esaurito e con ragazzini di quindici anni che cantavano le canzoni a memoria (si tratta del “PFM canta De André -Anniversary” tour ndr – Leggi l’intervista). Quarant’anni fa non potevamo immaginare che quello che stavamo facendo avrebbe avuto tutta questa forza. Credo sia oramai parte della storia della musica».
Il documentario è quindi una occasione per rivedere Fabrizio De Andrè e la PFM tramite immagini inedite, registrate il 3 gennaio del 1979 a Genova e intervallate da interviste recenti ai protagonisti. «Le riprese furono fatte da Paolo Frattari, un operatore che lavorava in una tv locale; il fatto che quel nastro sia stato conservato quarant’anni e non sia finito al macero è qualcosa di straordinario. Le immagini sono un po’ scure ma l’audio è davvero eccezionale».
Il docufilm, prodotto da Sony Music, propone quattordici canzoni: «E pensare che l’idea di quel tour è nata nella tenuta sarda dell’Agnata di Fabrizio, dopo un pranzo. Tra un bicchiere di Vermentino e una battuta, Franz (Di Cioccio ndr) gli propose di venire in tour con noi».
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