Fiato corto e vie aeree intasate? La fisioterapia respiratoria offre una soluzione
Al Centro Polispecialistico Beccaria riceve la dottoressa Clobas fisioterapista del respiro, indicata nelle patologie delle vie alte e basse

La fisioterapia respiratoria è una branca particolare poco conosciuta e poco nota al di fuori degli ambienti ospedalieri, dedicata all’apparato respiratorio.
Si applica in caso di malattie gravi o difficoltà di recupero, ma anche per predisposizione alle ricadute o cronicità. Può essere utile agli sportivi che vogliono ottimizzare la loro performance.
Ci sono discussioni e studi scientifici che ne attestano l’efficacia: si attua soprattutto a livello ospedaliero in regime di ricovero e
solo ultimamente la si trova anche in centri medici territoriali.
Il Centro Polispecialistico Beccaria ha pensato di avviare un ambulatorio con la dottoressa Sara Clobas, fisioterapista con
specializzazione proprio nel settore del respiro :
« Parliamo di una terapia che interessa l’apparato respiratorio – spiega la specialista – È indicata per le patologie delle alte e basse vie respiratorie, adatta a tutti i pazienti, trasversalmente dall’età neonatale sino ai grandi anziani».
Le difficoltà respiratorie possono essere provocate da molte cause: bronchiti, enfisema, asma, fibrosi, insufficienza respiratoria, malattie neuromuscolari come la SLA, ecc.
Il sintomo è spesso la mancanza di fiato o quel fiato corto che crea il senso di stanchezza dopo movimenti anche banali. Oppure la tosse o la tosse non efficace.
Uno dei problemi è l’eccesso di secrezione che intasa i condotti aerei. Non è infrequente, così, che si risponde al malessere ricorrendo agli antibiotici per combattere il muco.
La fisioterapia respiratoria offre una risposta alternativa ai farmaci o una loro integrazione e si prefigge un miglioramento della qualità della vita:
« Sono diverse le tecniche che possono essere applicate – spiega la dottoressa Sara Clobas –. A seconda dell’età e dello stato (fase acuta, cronicità, contingenza..), ci sono esercizi e movimenti da effettuare. I progressi sono tanto più evidenti, quanto più il paziente è collaborante ed esegue in modo regolare le indicazioni».
Ci sono tecniche manuali o esercizi di fisioterapia : l’obiettivo è imparare a gestirsi nel tempo, comprendendo, con un po’ di applicazione, le azioni da compiere. Nei casi più complicati, ci può essere l’aiuto del care giver : « La parte delicata è, spesso, la
coordinazione – rileva la fisioterapista del respiro – capire quando e come inspirare ed espirare. È possibile ricorrere anche ad ausili specifici per imparare la giusta sequenza. Un altro aspetto fondamentale è l’esercizio fisico, indispensabile per mantenere uno stile di vita attivo e indipendente».
Con i neonati si procede gradualmente fino all’accettazione delle manovre: « Siamo in presenza di vie molto ridotte. Anche il solo
ingombro nasale, provoca stati di malessere generali. Le tecniche dei lavaggi nasali, per esempio, sono importanti ma vanno
eseguite correttamente. Per questo è fondamentale imparare a farle».
Stesso discorso nel caso della terapia inalatoria in caso di
asma: è fondamentale eseguire efficacemente le diverse fasi.
La fisioterapia del respiro è una “palestra” per il recupero delle vie respiratorie. Fare gli esercizi contribuisce a mantenersi in buono stato.
All’inizio del percorso, ci si sottopone a trattamento due o tre volte a settimana, sotto la guida esperta del professionista. A mano a mano che si migliora, l’attività di “allenamento” si svolge in autonomia fino alla risoluzione del problema o all’adozione di uno stile che alzi il livello di tolleranza degli sforzi .
L’impegno e la corretta attività permettono di raggiungere una buona qualità della vita o, nel caso di malattie ingravescenti, di accompagnare nella maniera più adeguata l’inevitabile progressione della patologia.
La dottoressa Clobas riceve al Centro Polispecialistico Beccaria di via Marrone a Varese.
Maggiori informazioni: https://www.centrobeccaria.it/novita-ambulatorio-di-fisioterapia-del-respiro/
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